didomenicohenriksenyamamotoclinamen

Di Domenico/Henriksen/Yamamoto – Clinamen (Off/Rat, 2011)

Ecco un gran bel disco alla faccia del jazz che non si muove, di quello che resta statico e legato a quelle quattro puttane da salotto che rappresentano la versione colta delle cover band di Vasco Rossi. Il circuito jazz "off", borderline o con quel tipo di matrice o di background, negli ultimi tempi mi ha regalato alcune bellissime sorprese ed una di queste è questo lavoro in trio. Giovanni Di Domenico al piano, rodhes e all'elettronica, Arve Henriksen alla tromba, voce ed elettronica e dulcis in fundo Tetsuhisa Yamamoto alla batteria e quant'altro. Come mi spiace che il vecchio Miles Davis sia già morto, non dico che questo sarebbe stato uno dei suoi possibili sviluppi, ma senza dubbio avrebbe goduto come un riccio a pensare che nel suo periodo elettrico aveva dato il via non tanto ad una nuova specie ma ad un vero e proprio philum generazionale.

Di Domenico/Henriksen/Yamamoto – Clinamen (Off/Rat, 2011) Read More

Pagan Moon Organization, intervista con il vampiro

Nel cuore della vecchia Torino, a cercare bene, si possono trovare strani ed invitanti anfratti come nel caso di Pagan Moon Organization. Nero negozio sotto la mole, scrigno di sonorità che variano dal black, all' ambient oscura passando attraverso folk apocalittico ed isolazionismo estremo. Andrea, gestore e mentore delle svariate entità che animano la luna pagana, senonchè membro dei Santa Agostino, è un osservatore dell' essenza intrinseca dell'essere ed un personaggio con cui fare piacevolmente quattro chiacchiere già solo per uscire dallo stress della città e perdersi nei fili della rete.

Pagan Moon Organization, intervista con il vampiro Read More

St.Ride: Dadaismo Ligure E Frammentazione

Credo che gli St.Ride (myspace.com/stpuntoride) siano un fenomeno abbastanza atipico in Italia, infatti parliamo di un gruppo sperimentale ormai piuttosto longevo e che pur non essendo mai passato alla ribalta della cronaca musicale italiana, ha sempre avuto uno zoccolo duro di ammiratori. Le ragioni di questi risultati, nonostante lo scarso supporto della stampa specializzata, spesso vanno ricercate oltre che nella continuità anche nel fatto che Gusmerini e Grandi da buon gruppo di "ricerca" non si sono fermati neppure quando hanno iniziato ad ottenere gli apprezzamenti di vari addetti ai lavori come ad esempio Frans De Waard di Vital Weekly/Korm Plastic, infatti hanno continuato a cambiare ed a trasformarsi a ciclo continuo senza per questo dimenticare di avere e di coltivare un loro stile.

St.Ride: Dadaismo Ligure E Frammentazione Read More
olivieri

Luca Olivieri – La Quarta Dimensione (Autoprodotto, 2008)

Buffo, prima nulla e poi due dischi con il taglio di una colonna sonora in pochissimo tempo, quindi dopo l’ottimo lavoro di Ramaglia ecco il disco di Luca Olivieri che, dalle note interne, scopro esser registrato ad Acqui. Il conterraneo degli Yo Yo Mundi a differenza di Ramaglia propone poca “musica classica” e più musica da film italiano anni Ottanta e quindi con alti e bassi, probabilmente è filmica senza volerlo essere, ma questo non lo saprò mai perché come avrete capito non leggo i fogli allegati ai dischi perché sostanzialmente sono inutili (a meno che non si parli di gente che intona i termosifoni o si collega i microfoni a contatto i lobi delle orecchie per fare qualcosa che abbia un senso).

Luca Olivieri – La Quarta Dimensione (Autoprodotto, 2008) Read More