Sincope records: mamma mia quanto rumore!

Nei primi due anni di vita Sincope ha prodotto un buon numero di uscite, dedicandosi in primis alla musica che va a braccetto col rumore e variando quel che basta il ventaglio dei suoni trattati per non restare chiusa in un genere solo; il tutto restando aderente ad un certo circuito ultra indipendente che sopravvive senza problemi all’era digitale, alla crisi del disco e a quasi tutto il resto. Facciamo due chiacchere con Massimo che porta avanti l’etichetta e poi parliamo dei dischi pubblicati finora.

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Maurizio Bianchi + Ics – Vir-Uz (Farmacia901, 2012)

Nella discografia di Maurizio Bianchi del secondo periodo, quello del ritorno sulle scene dopo la conversione, il tema religioso è sempre stato presente e in questo Vir-Uz, in collaborazione col nostro Andrea Ferraris, l’antico testamento la fa da padrone dato che il disco è un concept album incentrato sulla vita di Giobbe. Vir-Uz fa parte della lunga coda discografica che sta esaurendo le pubblicazioni di Bianchi, dopo il suo definitivo abbandono dalle scene nel 2009.

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Den LXV – Ur:Volk (Vintage Pharmakon, 2011)

Altra uscita per la neonata Vintage Pharmakon, creatura di Federico Esposito, che dopo l’esordio col suo monicker Kapalika ora pubblica questo CD a nome Den LXV, un altro nome sotto cui produce la sua musica solista. Ur:Volk, come dice il titolo, prende vita dalla rielaborazione di sessioni registrate assieme agli altri due Ur proprio prima che quest’ultimo progetto partisse: è quindi una creatura che si trova a metà strada tra le due entità.

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Wailing Of The Winds – S/T (Diazepam, 2011)

Continuano le uscite di Mauro Sciaccaluga (Shiver, Ur, Stalker, Downright) per la sua Diazepam, con una cassetta a nome Wailing Of The Winds, in cui rispetto all’altro monicker solista Shiver si privilegia un suono più acustico ed intimista, distante dal noise ma pur sempre in odore di kraut deviato, con l’aggiunta di una buona dose di folk apocalittico. Atmosfere cupe e sognanti in questa C30 d’esordio, accompagnamento ideale per un viaggio/incubo purificatore in un oriente popolato da spettri e fantasmi.

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