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Robert Lowe: la natura psichica dei licheni

Robert Lowe è recentemente assurto a una pur relativa notorietà grazie alla vicinanza con le doom star Om. In realtà è un musicista di lungo corso, prima come membro dei 90 Day Men (all’attivo tre dischi su Southern all’inizio degli anni duemila), poi come solista, sia a nome proprio che come Lichens, con cui ha inciso una manciata di dischi che combinano ottimamente field recording, psych-folk, suoni acustici ed elettronici. Oltre a questo, è dedito a collaborazioni a 360°, dall’avanguardia al metal, ma non disdegnando nemmeno il quasi mainstream di Get Up Kids e TV On The Radio, con cui ha collaborato in sede live. In Europa al seguito degli Om e per alcune date soliste che culmineranno con l’esibizione al Supersonic Festival di Birmingham, abbiamo approfittato per fargli qualche domanda.

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Liars – Liars (Mute, 2007)

Liquidare questo quarto album dei Liars come il loro album più pop sarebbe fin troppo facile, però essendo questo quarto album dei Liars il loro album più pop, dove pop sta per accessibile, accattivante, melodico, ruffiano, orecchiabile, direi che non c’è altra strada possibile. Quarto album, di cui il terzo per la Mute, e dei tre pubblicati per detta etichetta sicuramente il più Mute oriented di tutti: wave, decadente, accattivante, orecchiabile eccetera. Produzione ai livelli dei Tv On The Radio, con i quali qui e là condivide qualche similitudine, suoni ottimi, rotondi e pieni. Mi piace perché a tratti lo trovo quasi quasi geniale nel suo genere, che poi non so qual è il suo genere in effetti, ma tant'è.

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Quasi per caso… in Islanda

Lassù è un po’ come trovarsi ai confini del mondo: te ne accorgi dal paesaggio, lo senti dal vento artico, lo intendi stando con la gente, che oltre alla pellaccia dura da gran freddo ha un grande entusiasmo che deriva proprio dal fatto di vivere lassù, ai confini. In realtà, l’Islanda non è così distante: 4 ore di volo dall’Italia e 5 dalle principali città degli Stati Uniti; insomma lontana, si, ma in qualche modo, è al centro del mondo: l’isola è attraversata dalla frattura tra la placca americana e quella europea, per questo motivo, è un luogo particolarmente ricco di fenomeni vulcanici e proprio nel punto in cui la faglia si allarga, sino a diventare un piccolo canyon, gli islandesi decisero, nel 1200 di ritrovarsi per creatre il primo parlamento che diede inizio alla loro civiltà moderna.

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