orangemantheory_giants

The Orange Man Theory – Giants, Demons And Flocks Of Sheep (Subsound, 2013)

Indefessa e decisa la band romana The Orange Man Theory continua il proprio percorso interrotto con il precedente lavoro muovendosi sempre nel tracciato tecno/death/core che l’ultima volta li aveva visti con niente meno che Steve Austin (Today Is The Day) dietro la consolle. Oggi più di ieri avvertiamo una visibile auto-determinazione nel far la propria cosa: una percezione che inevitabilmente proietta i pezzi in una dimensione sempre più drammatica e orientata verso un nichilismo espressivo che ben conosciamo.

The Orange Man Theory – Giants, Demons And Flocks Of Sheep (Subsound, 2013) Read More
the_orange_man_theory

The Orange Man Theory – Satan Told Me I’m Right (Subsound, 2009)

Trovo estremamente irritante che su Metal Archives (la Treccani metal on line) non ci sia traccia della band capitolina mentre compaiano Menace Ruine e altre schegge estremamente contaminate di rock estremo. Oggi come oggi, la maturità artistico professionale di The Orange Man Theory è a livelli degni di Relapse e, a giudicare dagli estenuanti tour in tutto il mondo, all'estero se ne sono accorti da tempo.

The Orange Man Theory – Satan Told Me I’m Right (Subsound, 2009) Read More
black_elk

Black Elk – Always A Six Never A Nine (Crucial Blast, 2008)

Esterefatto. Credo che lo stupore totale sia quanto di più vero riesca a manifestare di fronte ad un disco così. Ai tempi di The Temple Of The Morning Star dei Today is The Day credetti che se Steve Austin fosse stato un uomo di maggior spirito anzichè solo virtù e stomaco forse sarebbe diventato realmente il Jim O' Rourke dell'apocalisse piuttosto che restare nella propria isola (felice) di ghiaia e granate esplose. I Black Elk di Portland invece saltano il fosso, lo fanno perché sono lungimiranti, intelligenti, carichi di mercurio, un pugno di psicopatici dal quoziente intellettivo nettamente sopra la media.

Black Elk – Always A Six Never A Nine (Crucial Blast, 2008) Read More