Hermetic Brotherhood Of Lux-Or – Ethnographies Vol.II/Musèe De L’Homme Hermetique (Transponsonic, 2012)

Devo dire che sono molto (forse troppo) pignolo anche sulla qualità estetica, oltre naturalmente a quella sonora di un prodotto, e come prima impressione estetica questo cofanettino doppio CD non è stata delle migliori. Che non mi si fraintenda sul fatto che non sia dalla parte del DIY, ma terrei distinte l’etica dall’estetica. L’oggetto in questione si presenta con due classiche custodie di plastica (jewel case) e un involucro esterno di cartoncino incollato a mano con stampa casalinga. I due CD, o meglio i due CDr, si presentano un poco meglio dalla veste grafica molto spartana, ma forse si poteva fare di meglio. Ma passiamo ai contenuti, ovvero alla musica degli Hermetic Brotherhood Of Lux-Or, che rimane l’aspetto fondamentale… si tratta di due lavori distinti, raccolti in un unico volume.

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Altieri/Balestrazzi/Becuzzi – In Memoriam Of J.G. Ballard (Old Europa Cafè, 2012)

Altieri, Balestrazzi e Becuzzi tributano il maestro della letteratura inglese a tre anni dalla scomparsa e lo fanno tornando sul luogo del delitto, riscoprendo e assemblando suoni che riportano agli albori della cultura industrial. Nulla di sorprendente, Ballard ne è certamente uno dei padrini e l’influenza delle sue opere e del suo immaginario è evidente in molti dei dischi prodotti al tempo. Tornare con la mente a quegli anni è quindi normale e per certi versi salutare.

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Paolo Cantù: soltanto io, da solo.

Paolo Cantù si è fatto le ossa in seminali gruppi dell’industrial italiano all’inizio degli anni ’80, ha suonato la chitarra nella primissima formazione degli Afterhours, è stato parte di un gruppo fondamentale per la musica sperimentale come A Short Apnea, ha militato in Six Minute War Madness, Uncode Duello, EAReNOW e in un’infinità di altri progetti, di cui ci siamo spesso occupati. Chiusi tutti i precedenti capitoli, quest’anno la sua storia è ripartita con un nuovo nome, Makhno, e un album, registrato in quasi completa solitudine, che è da annoverare fra le cose migliori uscite nel 2012: Silo Thinking è un’opera intensa e complessa, diretta ma non facile da circoscrivere in tutte le sue molteplici diramazioni. Abbiamo voluto saperne di più e, già che c’eravamo, ne abbiamo approfittato per ripercorrere le tappe della sua carriera.

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Yuk! Interventi a cadenza casuale e necessaria numero 2 – DJ Final Trip

Bene. Dopo la sbrodolata sul footwork, posso a passare a qualcosa di completamente differente. Dj Final Trip (un nome – una garanzia) è un ragazzino incredibilmente giovane e orgoglioso dei suo capelli (“I have good hair and wierd music”), forse satirico e forse no, che si definisce un compositore come Mozart, Chopin, Beethoven e Philip Glass. Di sicuro sa usare bene tutti i mezzi a sua disposizione per portare avanti il suo progetto, che si potrebbe definire come una sorta di situazionismo inconsapevole, o forse no. Tutte le sue uscite sono disponibili su Bandcamp in free download.

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