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Midnight Faces – Fornication (Autoprodotto, 2013)

Dicono di loro di sentirsi come Tom Petty che incontra i Cure. Mi fanno sempre sorridere questi tipi di affermazioni: mi immagino sempre i personaggi citati che si presentano ufficialmente, si stringono la mano tipo inizio partita calcistica e inziano a cantare roba a caso tutti insieme finchè non viene fuori quello che sto ascoltando. A parte mettervi a conoscenza delle mie poco sane elucubrazioni mentali, non mi sembra granchè calzante il sopracitato ‘incontro’ immaginario. Voglio dire, per la parte Tom Petty, sicuramente ci sono le influenze da super ballata pop e per il lato Robert Smith Inc. si possono tirar fuori somiglianze spinte ad atmosfere 80s vagamente dark, ma, a mio parere, niente più.

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Okkervil River – I Am Very Far (Jagjaguwar, 2011)

A costante scadenza, come un film di Woody Allen, tornano i talentuosi Okkervil River, sempre con la fedelissima Jagjaguwar. Il mio vecchio professore di chimica (ed è una delle poche cose che ricordo delle superiori) disse un giorno: "esiste l'insufficienza, il 5, e la grave insufficienza, il 4. Tutto ciò che sta sta sotto lo considero offensivo". Mi è sempre piaciuta questa frase: almeno in quella materia non c'era da sudare sette camicie per arrivare alla media del 6 con un incidente di percorso, come un 3 o peggio. Purtroppo ciò non valeva nelle altre materie. La carriera del gruppo texano sarebbe da dividere in due fasi, una antecedente al 2005 e l'altra successiva. Nella prima, manco a dirlo, il gruppo spara le sue migliori cartucce con Don't Fall in Love With Everyone You See del 2002 (bello fosse solo per il titolo) e il loro piccolo grande capolavoro Down The River Of Golden Dreams dell'anno dopo.

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