Cris X: l’eminenza grigia dei Lendormin prende il largo in solo

Neanche troppi anni fa c’erano i Lendormin: a me era capitato di incontrarli nella serie P.O. Box della Wallace con cui Mirko Spino aveva messo insieme alcuni dei migliori demo che gli erano arrivati nella casella postale. A dimostrazione del buon fiuto di Spino, fra i nomi di quei CD si incontravano Claudio Rocchetti, Sedia, Taras Bul’ba e appunto i Lendormin, in cui Cris aveva un ruolo importante. Si trattava di un gruppo piuttosto anomalo, una specie di collettivo aperto, fra sperimentazione, musica free e pura essenza freak, che produsse una pletora di CD, CD-R, collaborazioni (ad esempio quella con il romano DBPIT) e tracce isolate su raccolte. Poi succede che, come in molte storie, ognuno prenda la propria strada e Cristiano Luciani diventi quel Cris X che, nel giro di tre anni, ci ha regalato due split su vinile con Maurizio BianchiMerzbow e diverse collaborazioni con Keiko Higuchi, Sachiko ed infine KK Null (che già aveva incrociato le manopole del mixer con Deison per un disco splendido).

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Simon Balestrazzi: dagli albori industriali alla musica contemporanea

Per quanto introdurre uno come Simon Balestrazzi risulti superfluo, vi basti sapere che oltre ad essere una delle colonne portanti dei T.A.C. (Tomografia Assiale Computerizzata) ha suonato in Kirlian Kamera, Kino Glaz Deep Engine, Dream Weapon Ritual, ha fatto uscite a nome Candor Chasma, collaborato con Z’EV, Ikue Mori, Alessandro Olla e ha pubblicato su etichette che vanno dalla Silentes alla Boring Machines, dalla Old Europa Cafè alla Small Voices. Balestrazzi è stato uno di quelli che hanno dato il via a quella “gloriosa” ondata industriale e avant che negli anni ’80 ha dato lustro all’Italia come solo il primo circuito hardcore punk aveva saputo fare. Resta che questo parmigiano, come molti degli eroi “estremi” della prima ora, si pensi solo a Teardo e Bernocchi fra gli italiani e a gente come Asmus Teitchens, Z’EV, Throbbing Gristle stessi per gli stranieri, non si è mai fermato troppo all’interno del circuito industriale che anzi sembrava (e sembra stargli) piuttosto stretto, tanto che negli ultimi anni della sua produzione sembra essersi concentrato maggiormente sulla musica contemporanea e questo senza perdere di vista i suoi vecchi amori tanto che Candor Chasma (progetto condiviso con Corrado Altieri dei Monosonik, Uncodified e quel TH26 che aveva collaborato con Maurizio Bianchi), appena uscito su Old Europa Cafè, lo conferma platealmente. Un bel giretto sulla sua discografia riportata da discogs potrebbe fugare ogni dubbio sul fatto che si tratti di un vero e proprio cavallo di razza.

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Plaster – Platforms (Kvitnu, 2011)

Vi ricordate di Kaeba? Io sì, si trattava di un esordio in ambito elettronico di un ragazzo piuttosto giovane, l’avevo recensito su questa stessa webzine. Per il sottoscritto risultava evidente che si trattasse di uno con delle ottime qualità e credo che questo progetto che lo coinvolge confermi quanto già scritto. Gianclaudio Hashem, infatti, rappresenta il cinquanta per cento del duo condiviso con Giuseppe Carlini (che avevo già sentito nominare come Agan) con cui evidentemente ha trovato un’ottima sintonia, dato che sia sotto il profilo sonoro che sotto quello compositivo l’amalgama funziona splendidamente.

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Monosonik – Mechanical Fluxus (Ticonzero, 2011)

Ero già rimasto favorevolmente colpito dall'esordio di questo gruppo che coinvolge un ex Templebeat e TH26 (una collaborazione con Maurizio Bianchi all'attivo). Credo vengano da Cagliari e da Treviso e a dispetto dei preconcetti sull'isola o sull'intera penisola fanno un suono che sicuramente non vive nel passato ma che si trova ben piantato nel presente della musica elettronica. Intelligent Dance Music? Più o meno, comunque pur trattandosi di un disco con una serie di tracce composte dal gruppo e da una serie di remix, l'idea omogenea di un lavoro ritmico, molto notturno e quasi ballabile resta.

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