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All Leather – When I Grow Up, I Wanna Fuck Like A Girl (Dimmak, 2010)

L'ironia ed il cattivo gusto ricordano qualcuno?…che poi sarà così ironico essendo Justin Locust gay? E il fatto che lo sia cambia qualcosa? Anche voi PRESUNTI etero che non avrete (avremo, mi ci metto pure io per par condicio) mai il coraggio di esplicitare a voi stessi il fatto che più che amarle le donne, le invidiate (invidi-amo) e/o le temiate… beh anche per loro (noi?… Oi?!) l'idea di "scopare come una ragazza" come esplicitato nel titolo, non è seducente? forse lo è più che crescere, tanto da fare del titolo stesso una contraddizione in termini… non avete capito un cazzo di quello che voglio dire… vero?!? Se comunque, fin dalle prime battute di questa recensione demente state pensando ai Locust, la risposta è esatta e non è un caso infatti alla voce c'è proprio Justin Pearson (che fra gli altri è ex-Some Girls, Swing Kids, etc).

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Brian Peterson – Burning Fight (Revelation, 2009)

E' un periodo in cui mi rendo sempre più conto di quanto il tempo scorra veloce, il peggio è che mi sembra di essere statico mentre tutto il resto si muove alla velocità della luce, o più semplicemente forse si muove alla velocità del tempo stesso e degli eventi che ad esso si legano. Parlando di questo libro con un amico, il suo laconico commento è stato "…in fin dei conti è stata la scena che abbiamo vissuto" e per quanto la frase ti faccia automaticamente sentire come un novantenne è inoppugnabile. Ero molto curioso di leggere questo libro e oltre a non deludere le mie aspettative e a farmi fare un bel viaggio indietro di dieci/quindici anni, ha fornito alcuni spunti di analisi piuttosto interessanti.

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Sleeping People – Growing (Temporary Residence, 2007)

Ricordate la Temporary Residence? L’etichettina americana post-rock melodico che fra le altre cose aveva stampato alcuni capolavori come Tarentel, Cerberus Shoal e Halifax Pier (ora qualcuno nei celebrati Red Sparrows)? Per fortuna o sfortuna non si è convertita al funk punk o alla rock wave stile "dai ragazzi, che se Ian Curtis è un mito l'ha fatto per far fare due euro/dollari pure a noi". Il fatto è che ha anche sperimentato, tanto da far anche uscire un Violetta Beauregarde che bene o male ne spostava ulteriormente il catalogo, ciò non toglie che la radici e la fisionomia della label non ne sono uscite completamente trasformate.

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