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The Strange Flowers – The Grace Of Losers (Autoprodotto, 2011)

Dai che non sono fuori tempo massimo per parlare dell’ultimo disco affidatomi nell’ormai anno scorso. Non lo sono neanche gli Strange Flowers che, da Pisa con furore, propongono la loro ultima creazione, The Grace Of Losers, caratterizzato da un pop intriso di suoni molto molto sixities. E’ molto probabile che non manchi fra i quattro Fiori Strani un fan dei primi Yardbirds o Small Faces o Monkees (R.I.P. Davy Jones) o Kinks o una qualunque band iniziante per ‘The’ in bilico tra caschetti e semiacustiche e il freakbeat-garage, dato che non manca davvero nulla a questo album per essere più che apprezzato da chi valuta positivamente il genere – Hemerick G., A Million Words To Say – . Anzi, dirò che non sono neanche tanto velati pure dei riferimenti alla scena MADchester dei primi anni ’90 – Evelyn’s Face o Mary Ann’s Dream Factory sembrano nate per essere suonate da John Squire (a proposito… vero che lo sapete che gli Stone Roses si sono riuniti e tornano in Italia a fine Luglio?).

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Kevin Sampson – Rock Trip (Anagramma/Newton Compton, 2006)

Ammettiamolo: un appassionato di musica non ha bisogno di vedere Beautiful e simili per assistere a intrighi, divorzi, liti furiose, faide annuali, riappassionamenti, svolte clamorose e colpi di scena improbabili, ascese "dalle stelle alle stalle" e repentine cadute nel dimenticatoio, sfarzo assoluto e relativi capricci da cafoni arricchiti. Basta andare in edicola e comprare N.M.E.

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