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Werner Kitzmüller – Evasion (Valeot, 2011)

La Valeot mi aveva abituato ad un altro tipo di uscite più indie-troniche e in catalogo annovera anche i nostrani Port Royal, con cui il boss stesso dell’etichetta collabora da un po’ di tempo. Ascoltare questo lavoro invece è stata una bellissima sorpresa, dato che Werner Kitzmüller, pur non facendo tremare il terreno sotto ai vostri piedi, è riuscito nell’assemblare un bellissimo disco, profondo ed al tempo stesso molto ascoltabile, senza ricadere in nessun cliché trito e ritrito.

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Jennifer Gentle – The Midnight Room (Sub Pop, 2007)

Bisogna mettere un disclaimer. Subito. Non sono un amante delle sonorità psichedeliche. Non ho un background di Pebbles, Nuggets o sixties più o meno off. Non faccio colazione con i Beatles. Non reggo più di dieci minuti del primo disco dei Pink Floyd (nè più di due secondi dei restanti). Eppure pian pianino i Jennifer Gentle mi stanno incominciando ad acchiappare, vuoi per alcuni passaggi catchy di Valende, il disco precedente, che ho sicuramente digerito molto meglio dei primi, vuoi per le sonorità che sto apprezzando soprattutto attraverso le altre loro produzioni, Stop the Wheel e Beatrice Antolini su tutti. Fine del disclaimer.

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The Dust Dive – Asleep Or Awake Walk (Own, 2005)

Alle volte, ti trovi in situazioni in cui ti sembra di percepire il famoso cespuglio di sterpi che rotola come nelle gag più scontate di Benny Hill, nei fumetti dei Peanuts, o nell'imbarazzo di una festa a cui avresti fatto meglio non partecipare. Quelle situazioni di stasi che si tagliano con un grissino, per rimanere nei luoghi comuni che tanto cari mi sono. Questo disco dei Dust Dive, trio di Broccolino, pare vivere esattamente sul filo, costantemente in equilibrio precario, in attesa di un qualcosa che non succederà.

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