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Renato Cantini – Neverwhere (Even, 2010)

Krishna sia lodato, non solo per i dolcetti gratis ai concerti degli Shelter di tanti anni fa ma anche perché lui o qualcuno per lui ha fatto sì che oltre alle tonnellate di immondizia pseudo-pop indie di quart'ordine, musica alternativa italiana mal fatta e metal cross-over che manco alla recita della scuola, ogni tanto riceviamo qualche bel disco da perfetti sconosciuti. Renato Cantini forse non vi stravolgerà la vita e per di più è immerso fino alla punta dei capelli nel jazz, ma ce ne fossero.

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