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…un quadro di Giacomo Spazio

…il titolo di quest'intervista si riferisce a inventario dei La Crus e la menzione non è per nulla casuale: Giacomo Spazio, in contemporanea con la sua carriera da artista è stato fondatore della Vox Pop, della Cane Andaluso, poi grafico, musicista (fin troppo sottovalutato http://www.discogs.com/artist/Giacomo+Spazio), "agitatore culturale", manager, tramaccione, ideatore e forse leggendo vari passaggi dell'intervista… anche casinaro a vario titolo. Spazio è una delle chiavi di volta che ha retto il circuito indipendente italiano fra anni '80 e '90, non a caso la sua storia si intrecci inestricabilmente con quella di gruppi come Afterhours, Carnival Of Fools (pre-La Crus), Casino Royale, alla libreria Calusca di Primo Moroni, alla Shake, a Rumore ma anche a molto indie più o meno recente come Giardini di Mirò, Alessandro Raina, Milaus giusto per citarne alcuni. Ma ciò che più importa, il suo vigore ed il suo egocentrismo quasi adolescenziale dimostrano ancora più che le sue parole, quanto ci tenga a sottolineare di esser vivo "hic et nunc" perché come diceva qualcuno, al di là del passato, "il tempo è ora"…

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Vasco Brondi – Cosa Racconteremo Di Questi Cazzo Di Anni Zero (Modo Infoshop, 2008)

Fra la fine del secolo appena passato e l'inizio del nuovo abbiamo assistito al ritorno di una multidisciplinarietà a livello artistico che non ha sempre dato risultati disprezzabili. I testi di Vasco Brondi, unitamente al suo stile "punkautoriale" solo parzialmente stemperato nella produzione del recente CD, hanno subito fatto presa sul pubblico indie e oltre, fino al salotto buono della canzone d'autore italica, valendogli una Targa Tenco come miglior opera prima. Inevitabile, a questo punto, l'esordio editoriale.

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