Ryoji Ikeda – 21/03/2015 Interzona (Verona)

Pochi eventi ma buoni, aveva annunciato l’Interzona per questa nuova stagione. Sul pochi avrei da ridire – semplicemente per il fatto che gli impegni della vita impongono di selezionare e inevitabilmente perdere qualcosa – sul buoni, nulla da dissentire: dopo Pere Ubu e Miles Cooper degli Akron/Family sono annunciati Dead Meadow, Daedelus, Kode9 e Thee Oh Sees. Questa sera, intanto, è di scena Ryoji Ikeda. Direi che non c’è male.

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Tsigoti_2012

Tsigoti – The Imagination Liberation Front Thinks Again (Autoprodotto, 2012)

The Imagination Liberation Front Thinks Again è un disco dalla storia complessa. Uscito solo in digitale e attualmente reperibile su www.post-consumer.com, era originariamente destinato al formato cd, poi qualcosa si è perso per strada, i tempi si sono allungati, tanto che nel frattempo Tsigoti hanno registrato materiale per un altro disco ancora (che, probabilmente, al momento in cui scrivo dovrebbe già essere fuori) finendo per rimanere imbrigliato nel virtuale mondo della rete. E proprio su post-consumer trovo questa bella e calzante definizione di Tsigoti: “anarcho blues lullaby noise free jazz avant circus punk band”.

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tsigoti_2009

Tsigoti – Private Poverty Speaks To The People Of The Party (ESP-DISK, 2009)

Perchè parlare oggi di un disco uscito nel 2009? Semplicemente per due motivi: da Sodapop non era ancora passato e in secondo luogo Private Poverty Speaks To The People Of The Party degli Tsigoti è un disco enorme e quindi vale la pena parlarne anche tre anni dopo la sua uscita. Chi troviamo dietro gli strumenti in questi sedici brani? Il geniale Thollem McDonas a piano e voce, Jacopo Andreini alla chitarra, Matteo Bennici al basso ed infine Andrea Caprara alla batteria, nomi che abbiamo già imparato a conoscere bene da queste parti (Jealousy Party, L’Enfance Rouge, Squarcicatrici, Rollerball, Motocicletta Tellacci e chissà quanti altri ancora).

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Simon Balestrazzi: dagli albori industriali alla musica contemporanea

Per quanto introdurre uno come Simon Balestrazzi risulti superfluo, vi basti sapere che oltre ad essere una delle colonne portanti dei T.A.C. (Tomografia Assiale Computerizzata) ha suonato in Kirlian Kamera, Kino Glaz Deep Engine, Dream Weapon Ritual, ha fatto uscite a nome Candor Chasma, collaborato con Z’EV, Ikue Mori, Alessandro Olla e ha pubblicato su etichette che vanno dalla Silentes alla Boring Machines, dalla Old Europa Cafè alla Small Voices. Balestrazzi è stato uno di quelli che hanno dato il via a quella “gloriosa” ondata industriale e avant che negli anni ’80 ha dato lustro all’Italia come solo il primo circuito hardcore punk aveva saputo fare. Resta che questo parmigiano, come molti degli eroi “estremi” della prima ora, si pensi solo a Teardo e Bernocchi fra gli italiani e a gente come Asmus Teitchens, Z’EV, Throbbing Gristle stessi per gli stranieri, non si è mai fermato troppo all’interno del circuito industriale che anzi sembrava (e sembra stargli) piuttosto stretto, tanto che negli ultimi anni della sua produzione sembra essersi concentrato maggiormente sulla musica contemporanea e questo senza perdere di vista i suoi vecchi amori tanto che Candor Chasma (progetto condiviso con Corrado Altieri dei Monosonik, Uncodified e quel TH26 che aveva collaborato con Maurizio Bianchi), appena uscito su Old Europa Cafè, lo conferma platealmente. Un bel giretto sulla sua discografia riportata da discogs potrebbe fugare ogni dubbio sul fatto che si tratti di un vero e proprio cavallo di razza.

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