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Leg Leg – Manta (Wallace, 2009)

"Ma l'amor mio non muore" e così la Wallace pur sfornando dischi diversi a ripetizione mantiene un suo profilo o forse dovrei dire più un'estetica "rock" ed i Leg Leg si inseriscono perfettamente in questo filone. Più che di rock dovrei parlare di post-math rock, i riferimenti sono i Don Caballero di What Burns Never Returns (mai troppo osannato) i Lustre King o comunque gruppi della My Pal God, Ohio Gold et similia… in pratica non tanto quel suono Touch and Go sempre vagamente storto ma quel post-rock che ha preso il largo da molte formazioni emo ed indie come i Paul Newman.

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Swims – Ep (Distile, 2007)

Altro ottimo esempio di come cambino i tempi e di come l’oceano sia sempre più piccolo, avvicinando i due continenti (per ora per fortuna solo musicalmente, indipendentemente dalla desertificazione in atto). Il math-rock strumentale degli Swims ha suoni riff e giri perfettamente cesellatti tanto che a compltare il tutto il mastering di John Golden fa suonare l’ep come un disco della stagione d’oro del rock "post" e del "matematico" che fu.

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Sincabeza – Edit Sur Passage Avant Fin Ou Montée D’Instrument (Distile, 2007)

La Distile continua a rigurgitare rock e post-rock a profusione ed i "senza testa" non sgarrano dalla linea editoriale della label francese. Insieme ai Chevreuil, Passe Montagne ed altri, anche i Sincabeza vanno ad inverdire una stagione più che mai florida per il rock matematico/evoluto d'oltralpe ed anche per loro oltre a poter parlare di tecnica si può respirare melodia.

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The Tall Ships – Paint Lines On Your Glasses Look Up At The Stars… (Minority, 2006)

Nulla da dire, se non che questo disco è ben suonato e ben prodotto, il gruppo di San Diego è esplicitamente indie a partire dalla copertina e tutto è raffinato e patinato con gusto. Questo disco dal titolo interminabile offre alle vostre orecchie un gruppo capace, tecnicamente preparato e ben patinato, cose che tutto sommato vanno apprezzate ma stiamo parlando di gente che ha suonato in gruppi come Glendale, Cole, Channels e soprattutto Kerosene 454 quindi è da mettere in conto. Il problema con un disco del genere è che forse i riferimenti sono un po’ troppo evidenti, intendo dire che nel bene e nel male i The Tall Ships quando fanno pezzi in cui assomigliano ai Pinback (che forse è il riferimento più ricorrente) non assomigliano ai Pinback… sono i Pinback!!!

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