Cris X: l’eminenza grigia dei Lendormin prende il largo in solo

Neanche troppi anni fa c’erano i Lendormin: a me era capitato di incontrarli nella serie P.O. Box della Wallace con cui Mirko Spino aveva messo insieme alcuni dei migliori demo che gli erano arrivati nella casella postale. A dimostrazione del buon fiuto di Spino, fra i nomi di quei CD si incontravano Claudio Rocchetti, Sedia, Taras Bul’ba e appunto i Lendormin, in cui Cris aveva un ruolo importante. Si trattava di un gruppo piuttosto anomalo, una specie di collettivo aperto, fra sperimentazione, musica free e pura essenza freak, che produsse una pletora di CD, CD-R, collaborazioni (ad esempio quella con il romano DBPIT) e tracce isolate su raccolte. Poi succede che, come in molte storie, ognuno prenda la propria strada e Cristiano Luciani diventi quel Cris X che, nel giro di tre anni, ci ha regalato due split su vinile con Maurizio BianchiMerzbow e diverse collaborazioni con Keiko Higuchi, Sachiko ed infine KK Null (che già aveva incrociato le manopole del mixer con Deison per un disco splendido).

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AA.VV. – Le Triomphe Dans L’Endroit De La Duperie (Eicool Sat, 2010)

Terzo episodio della saga Eicoolsat e cioè una serie di installazioni che hanno per tema la fantascienza e il cui deus ex machina è quel Massimo Indellicati che firma i booklet di tutte e tre i CD stampati. In un caso si tratta di uno split tripartito condiviso da Andrea Marutti, Maurizio Bianchi e Davide Tozzoli. Apre le danze (si fa per dire) MB, il "grande vecchio" del noise industriale (ma non solo) italico dimostra come alcuni dei suoi lavori più interessanti non siano solo quelli storici (o o doveri dire storicizzati?) ma anche roba più o meno recente.

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Nimh/Mauthausen Orchestra – From Unalthy Places (Silentes, 2009)

Cari piccoli drughi, se recentemente avete scoperto che Maurizio Bianchi suonava la musica dei vostri eroi del rumore ancora prima che molti di loro nascessero, è giunto il momento di riprendere il libro di storia ed andare a cercare una bella postilla dove si specifica che Pierpaolo Zoppo, in arte Mathausen Orchestra, era lì a "macinar rumore" in contemporanea e gli americani di certi giri lo sanno per bene tant'è che è un "musicista" di culto. Ora, se proprio vogliamo andare nelle disquisizioni teoriche sui due vecchi titani, se Bianchi già ai tempi di Endometrio ha sempre avuto un appeal decisamente più cerebrale e "intellettuale", Zoppo era già harsh-noise e power fra i denti come Whitehouse e Merzbow, anche se leggermente meno rifinito.

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Hall Of Mirrors – Reflections On Black (Silentes, 2007)

Credo che sia la prima volta che su Sodapop venga recensito un lavoro di Andrea Marutti e/o di Giuseppe Verticchio, visto che non si tratta proprio di due sbarbatelli alle prime armi, direi che se già non li conosceste con i loro nomi di battesimo si tratta di gente anche nota come Nimh, Amon, Never Known. Per quanto la collaborazione Amon/Nimh sia ancora fresca di stampa, esce a ruota quest’altro progetto intitolato Hall Of Mirrors e che vede nuovamente all'opera il "dinamico duo" anche se in "abito" diverso. Differentemente da quanto ci si possa aspettare questo disco è molto diverso da Sator, non per nulla invece di usare i singoli moniker i due danno un nome vero e proprio al progetto. Dove il primo era più duro e monumentale, Reflection On black è più dilatato ed a tratti persino melodico.

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