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Werner Kitzmüller – Evasion (Valeot, 2011)

La Valeot mi aveva abituato ad un altro tipo di uscite più indie-troniche e in catalogo annovera anche i nostrani Port Royal, con cui il boss stesso dell’etichetta collabora da un po’ di tempo. Ascoltare questo lavoro invece è stata una bellissima sorpresa, dato che Werner Kitzmüller, pur non facendo tremare il terreno sotto ai vostri piedi, è riuscito nell’assemblare un bellissimo disco, profondo ed al tempo stesso molto ascoltabile, senza ricadere in nessun cliché trito e ritrito.

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The Carribean – Discontinued Perfume (Hometapes, 2011)

E' rimasto tanto ad aspettare sulla mia scrivania questo disco. Mi ha un pò spiazzato perchè lo trovavo poco inquadrabile. Non che tutto debba esserlo, ma l'ho ascoltato più e più volte, dando ogni volta giudizi di gradimento differenti. Oggi ho deciso di parlarne perchè ho finalmente deciso che Discontinued Perfume mi piace. Molto. Carribean è un progetto nato nel 1999 dalle ceneri di due indie-rock bands di Washington DC (ma ci sarà qualcosa di speciale nell'acqua o nell'aria da quelle parti? che dite?) e che ha all'attivo una discografia di tutto rispetto. Un trio di signori, non più giovanissimi, che ha partorito un album piuttosto eclettico, pur rimanendo legato a un genere che non si discosta tanto dal cantautorato e dal lo-fi indie-pendente. 

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The Books – 30/04/11 Interzona (Verona)

Non sono mai stato un grande fan dei The Books: sulla carta quello che fanno è interessante, ma su disco mi hanno sempre annoiato. La classe comunque c'è, è evidente, per cui avendoli a poca distanza da casa non è il caso di fare i difficili. La paura semmai è quella di trovarsi davanti due tipi armati di laptop che sanno vita a un concerto di soli suoni sintetici e bidimensionali.

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Sean Carey – All We Grow (Jagjaguar, 2010)

Non sempre le cose sono come sembrano: Sean Carey è sì il batterista dei Bon Iver, ma per nostra fortuna nel suo disco d'esordio non ripropone i canoni della sua band più nota… Non sapete chi sono i Bon Iver? Non avete letto in giro la storia del tipo che, lasciato dalla fidanzata, si è recluso per l'inverno in una baita a comporre un intero disco sull'argomento? Non sapete cosa vi siete persi: indie folk "canonico" e soprattutto un mare di hype. Consiglio invece di non perdervi questo disco, perché All We Grow è fatto di ben altra pasta.

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