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…un quadro di Giacomo Spazio

…il titolo di quest'intervista si riferisce a inventario dei La Crus e la menzione non è per nulla casuale: Giacomo Spazio, in contemporanea con la sua carriera da artista è stato fondatore della Vox Pop, della Cane Andaluso, poi grafico, musicista (fin troppo sottovalutato http://www.discogs.com/artist/Giacomo+Spazio), "agitatore culturale", manager, tramaccione, ideatore e forse leggendo vari passaggi dell'intervista… anche casinaro a vario titolo. Spazio è una delle chiavi di volta che ha retto il circuito indipendente italiano fra anni '80 e '90, non a caso la sua storia si intrecci inestricabilmente con quella di gruppi come Afterhours, Carnival Of Fools (pre-La Crus), Casino Royale, alla libreria Calusca di Primo Moroni, alla Shake, a Rumore ma anche a molto indie più o meno recente come Giardini di Mirò, Alessandro Raina, Milaus giusto per citarne alcuni. Ma ciò che più importa, il suo vigore ed il suo egocentrismo quasi adolescenziale dimostrano ancora più che le sue parole, quanto ci tenga a sottolineare di esser vivo "hic et nunc" perché come diceva qualcuno, al di là del passato, "il tempo è ora"…

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Above the Tree – Minimal Love (Boring Machines e altre, 2009)

Iniziato un paio di anni fa, il progetto di Matteo Bernacchia alias Above The Tree, intimo fin dal primo ascolto (sarà che le due volte che l'ho visto dal vivo gli spazi erano veramente angusti), arriva alla seconda prova: anche qui, come l'esordio Blue Revenge, la sottrazione e le aggiunte a piccolo dosaggio sono il segreto di una ricetta riuscita, un po' quello che fa Musica Da Cucina ma senza posate, pentole e fornelli (esiste pure uno split dell'anno scorso dei due progetti). Minimal Love si apprezza per il suo navigare non a vista tra minimalimo e avanguardia senza mollare mai le redini di precise radici folk (in Situation N.4 si avverte lo spettro dei Rex così come la cristallina Bunny In Love, sembra rubata dal side project Pullman).

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