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Micecars – I’m The Creature (Homesleep, 2006)

Gli elogi si sprecano per questa band romana, asso nella manica per Homesleep. Ne parlano un po' tutti, anche la press sheet dai toni eccessivamente enfatici (bomba, capolavoro, creatura geniale e via discorrendo…) può generare qualche fastidio, anche se poi questo fa parte, giustamente o meno, del gioco. Così decidiamo di liberarci di tutto quello che ruota intorno al fenomeno Micecars e cerchiamo di dare, se non un giudizio ponderato, un' impressione il più possibile legata a quello che sa dire o trasmettere un disco come I'm The Creature. Sto usando il plurale majestatis per dare un'impronta vagamente astratta e corale, così da non dare troppa importanza a chi vi scrive.

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Get The People – S/T (Ruminance, 2006)

C’è gente che vive un drammi indicibili quando in fase post-adolescenziale vede crollare miserabilmente il proprio eroe e purtroppo è toccato anche a me, nonostante la mia sindrome di Peter Pan non dia alcun segno di cedimento. Credetemi, vedere Kevin Shea che suona in un gruppo "appena passabile" come i Get The People non è una bella cosa, posto che confido che il nostro free-batterista si rialzi quanto prima, non mi fidavo quando mi dicevano che erano un gruppo trascurabile ed invece era vero.

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Built To Spill – You In Reverse (Warner Bros, 2006)

Premesso che qualsiasi uscita sotto questo nome andrebbe acquistata a scatola chiusa (compreso il tanto criticato Ancient Melodies Of The Future, il lavoro più "normale" dei BTS). Premesso, e mi ripeterò, che senza Built To Spill forse difficilmente potremmo parlare dei grandi Modest Mouse (per inciso, aspettiamo la prossima uscita del topolino modesto che vedrebbe nientemeno che Jhonny Marr alla chitarra!), dei primi Appleseed Cast oppure dei recenti Figurines, ecco che finalmente arriva You In Reverse con la clamorosa cavalcata iniziale di Goin' Against Your Mind seguita da Traces, una canzone dalla melodia perfetta e disperata. Qui la chitarra la fa sempre da padrona rifuggendo la stretta gabbia di un ritornello catchy (Liar). Se volesse, Doug Martsch di ritornelli così, ne potrebbe scrivere anche due al giorno. You In Reverse ascoltato al massimo volume in presenza di un qualche amico rischia di lasciare a bocca aperta più di una persona.

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