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Gregor Samsa – Rest (Own, 2008)

I Gregor Samsa tornano con un nuovo disco, dopo il bellissimo 55:12. Per fortuna non ripetono esattamente la formula con cui il loro nome ha cominciato a girare negli ambienti indie (dove invece la ripetizione, ahimè… è di casa), anche perché sarebbe stato difficile doppiare un disco così bello: e non cambiano neanche troppo, restando così in equilibrio nel mezzo e indovinando le carte per non annoiare ma allo stesso tempo non deludere, mossa che li mostra intelligenti da un punto di vista musicale, e allo stesso tempo felicemente fuori moda nel non mescolare postfunk o postfolk o qualche altro trend al loro suono.

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Artifact Shore/Linedotstar – Landscape Removal (Interferenceshift, 2006)

Split abbastanza interessante e che da una parte presenta Artifact Shore di cui abbiamo recensito altro materiale da pochissimo e Linedotstar del quale non avevo mai sentito nulla prima di questo "monolocale in comproprietà". Come credo di aver già detto, il primo dei due gruppi ha delle belle carte nel suo mazzo, persino per me che non sono certo un appassionato del rock indipendente e che mediamente mi stufo dopo la terza o la quarta traccia.

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Matteo Uggeri: “music for those who want to live in their own small world” (Grey Sparkle)

Immagino che Hue (al secolo Matteo Uggeri) e gli Sparkle in Grey non risultino proprio una novità per molti nostri aficionados e, se così fosse, potremmo azzardare che si trattasse solo di una questione di tempo. Un'adolescenza elettronico-industriale, delle incursioni decise in "post rock" e "melodia", "quasi pop" e field recording hanno evidentemente formato le orecchie e i gusti del milanese Hue, che da puro fruitore è passato dietro al computer in veste di musicista e produttore. Se Passo Uno e Sparkle in Grey sono facilmente associabili alla melodia, di tutt'altra forgia sono il suo ultimo lavoro solista intitolato Un'Estate Senza Pioggia e le collaborazioni con Maurizio Bianchi (in via di completamento) e con Punck per quel piccolo capolavoro che è A Constant Migration ancora fresco di stampa per la storica Creative Sources. "Music for those who want to live in their own small world" viene riportato sul sito che collega tutte le sue attività (www.greysparkle.com), ma a vedere bene, data la quantità di collaborazioni avviate da Uggeri, si potrebbe supporre che il suo piccolo mondo così minuto non lo è, oppure che che questo "small world" è quanto meno in espansione. "Il ragazzo si farà anche se ha le spalle strette"?

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Gastr Del Sol – Twenty Songs Less 7″ (Minority, 2006)

Ebbene sì. Finalmente Jim O'Rourke ha capito che per lui non c'era davvero niente da fare di utile all'interno dei Sonic Youth: dischi così così e soprattutto visto sul palco assieme al quartetto classico sembrava davvero come un personaggio di serie b fuori posto. Giustizia è fatta: fuori dalla band dunque e… quale migliore idea se non riprendere in mano i Gastr Del Sol? Telefonare a David Grubbs per una session sarebbe stato facile ma indietro (forse) non si torna. E così questo 7" è una ristampa di ben quattordici anni fa: nella foto promozionale ci sono due ragazzotti un po' impacciati dietro ad una statua di Lenin e Stalin. All'improvviso mi sento un matusa.

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