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Koji Asano: il long distance runner della composizione giapponese

Quando qualche anno fa iniziai a ricevere suoi dischi, Koji Asano si trovava in una delle sue fasi più prolifiche: negli anni Asano ha attraversato l’ambito della musica elettronica, della musica classica, del rock progressivo, ha registrato lavori basati su field-recordings, musica simil-ambient e chi più ne ha più ne metta. Fin dai primi lavori che ascoltai di questo compositore/musicista giapponese mi resi conto questo musicista era molto determinato, cosa che era intuibile dal fatto che avesse fin da subito creato un’etichetta che stampasse i suoi materiali (la Solstice) e che si presentasse apertamente come un musicista tout-court. Non credo che un musicista come Asano abbia mai avuto dei problemi a reperire un’etichetta che si dedicasse alla stampa delle sue uscite, ma stiamo parlando di un musicista che si vuol lasciare la libertà di stampare e di comporre qualunque cosa desideri e questo è quello che effettivamente ha fatto.

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Magik With Tears e Lisca Records: nuove etichette per nuovi rumori

Giovani label… e vecchie conoscenze. Non che si tratti di un fenomeno solo italiano, ma resta che a volte scava scava quello che si trova in certi gruppi o in certe etichette è quel tizio che suonava in quel gruppo o in quell’altro. Tutto sommato nulla di strano, in fin dei conti se Steve Aoki e i Bloody Beatroots possono vantare un passato da giro hardcore, è altrettanto vero che Philippe Petit faceva uscire dischi noise di tutto rispetto o che KK Null era – ed è uno dei redivivi – Zenigeva. Cercando di dimenticare questo preambolo che sa di polvere, vecchie glorie, attaccamento al circuito, passione e “ragazzini imperituri”, partirei dalla Magik With Tears dietro alla quale si nasconde un personaggio per nulla secondario come Simon Balestrazzi.

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