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Smallgang – Trespasses (Damnably, 2011)

“Una delle band live più interessanti del panorama londinese!”…Non male direi come presentazione. Ma si sa che i comunicati stampa spesso tendono a puntare alto. Troppo? Punti di vista. Certo, l’album di debutto di questi quattro londoneers che vantano i complimenti di VIPs come Geoff Farina dei Karate e Dick Dale (sì. Lui. Mr. Misirlou) è decisamente suonato bene, voce profonda e slacker – basta sentire la title track -, pezzi che ricordano (neanche tanto vagamente) i Radiohead prima che diventassero un’entità indefinibile (leggisi ‘fino a OK Computer‘) – Cockpit, Arrows – e i Pavement Leaves – a dimostrazione, tutto sommato, della sicura eterogeneità dei riferimenti musicali dei fratelli Kobayashi, combo anglo-giapponese fondatore degli Smallgang e, nonostante ci siano tracce per me davvero degne di nota – Made In China, Like A Velvet Glove Cast In Iron -, chissà perchè il loro lavoro non riesce a trasmettermi più di tanto.

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Person L – The Positives (Arctic Rodeo, 2009)

L'instancabile etichetta di Amburgo anche questa volta non manca il colpo, anzi espandendo le vedute e il carattere del proprio rooster. I Personal L di Filadelfia sono un power quintetto dal doppio drum kit che si destreggia in un rock a 360° dal decollo misurato e dalle pose introspettive tra Mogwai e Karate. Ma già dal quarto e quinto pezzo (Goodness Gracious, New Sensation) esplode in un rock‘n'roll sound degno dei primi Wolfmother. Certo, l'esplicito plagio di Thom Yorke nella successiva Stay Calm porta qualche dubbio e fa vacillare lo spirito della band capitanata da Kenneth Vasoli (The Starting Line).

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Confuse The Cat – Keryky (Zeal, 2008)

Una volta in Belgio c’erano i Kosier D e poi furono i Reiziger, erano entrambi ottimi gruppi, i primi avevano fatto un disco che si trovava con piedi, corpo, "anema e core" a Washington dc nel catalogo Dischord di medio periodo, mentre i secondi pur non brillando per originalità fecero una manciata di piccole perle pop situate fra Van Pelt e Karate "dei bei tempi" e per quel che ricordo erano entrambi ottimi gruppi live. Bene, Geert che faceva parte di entrambe le line-up, pur non facendo da "front man" nel senso deleterio del termine, resta una delle colonne dei Confuse The Cat: ora, se vi piaceva il suo stile di scrittura è possibile che non ne rimaniate troppo delusi pur non trattandosi di una copia carbone delle sue esperienze precedenti, semmai parlerei di una loro "naturale" evoluzione.

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Glorytellers + Guapo – 26/09/08 Interzona (Verona)

L'abbinamento era parso anomalo fin dall'inizio: i paladini della nuova ondata prog coi reduci della più fertile stagione dell'indie, l'elettricità "hard" a fianco delle melodie semiacustiche, le braghe a zampa contro le All Stars. Ma evidentemente all'Interzona non volevano farsi sfuggire nessuno dei due gruppi e li hanno concentrati in un'unica serata, senza farsi troppi problemi sulla coerenza musicale dell'evento. Giustamente: i nomi sono di tutto rispetto e non mi pare il caso di fare i capricciosi per la disomogeneità della proposta.

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