AA. VV. – Burnt Circuits Kept Under My Bed (Under My Bed, 2014)

Ah, le vecchie C-90, stipate di musica al limite della capienza, il massimo minutaggio nel minor spazio: quanti ricordi… A dire il vero le odiavo: andare a pescare un pezzo, in mezzo a quei chilometri di nastro era un casino e in più il walkman, appena le pile calavano un po’, faceva fatica a farlo girare, offrendo delle grottesche versioni rallentate dei pezzi che con tanta cura e tanto calcolo avevo messo in fila. Ma bando alle ciance, oggi la Under My Bed resuscita questo supporto con una compilation che raccoglie amici vecchi e nuovi venuti a celebrare la quarantesima uscita del catalogo.

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Montezuma – Di Nuovo Lontano (Dischi Dell’Apocalisse/Dicks And Decks/OnlyFuckingNoise/Mukkake, 2011)

Sarà sempre la solita questione anagrafica, ma immagino per un momento di tornare indietro un paio di lustri orsono  inneggiando con tutto l’entusiasmo giovanile a certo post rock come quello proposto dai Montezuma, inchinandomi solo per il bel nome al cospetto della divinità azteca. No, alla fine non hanno nulla che non va, tranne il fatto di suonare per orecchi (anche ben più smaliziati dei miei) un po’ troppo già sentiti e, qualche volta, di maniera. Non sono mai stato un discepolo di Isis o Pelican (di questi ultimi, ricordo solo il batterista più preso male e agitato della storia), mentre ho apprezzato per un certo periodo, e anche parecchio ammetto, le prime due uscite degli Explosions In The Sky, gruppo purtroppo bollito già da tempo. Non a caso elenco queste tre band a cui il quartetto di Pesaro sembra rifarsi in modo comunque molto credibile.

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