Lucas Abela: venti anni di talento e fantasia al servizio del suono più estremo

Lucas Abela, noto soprattutto con il suo pseudonimo di Justice Yeldham, ha appena celebrato il ventennale della sua attività; è diventato famoso per il fatto di suonare soffiando su un pezzo di vetro con un microfono a contatto, trasformandolo in uno strumento tra il sax e dio solo sa cosa. In realtà ha fatto anche molto altro, soprattutto installazioni che sono sia ludiche che musicali, sempre intriganti e divertenti… in una parola geniali. Ha inoltre una etichetta non ortodossa molto interessante, Dual Plover, ed è stato pure in giro per il mondo rappresentando il suo paese, l’Australia: ce n’è abbastanza per una bella chiacchierata con questo genuino, vivace e inarrestabile creatore di suoni non convenzionali.

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Jacuzzi Boys – S/T (Hardly Art, 2013)

Bene, se l’abito facesse sempre il monaco, a guardar la copertina del nuovo album dei Jacuzzi Boys, dove campeggia una improbabilissima anatra antropomorfa con camicia e fucile da cacciatore e un paio di stivali con zeppa argentati che manco Ziggy Stardust, avrei dovuto aspettarmi un disco superglam; uno impara a diffidare di facili intuizioni e invece, questa volta almeno, l’immagine parla davvero come incipit del sonoro.

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Tetrics

Tetrics – S/T (Autoprodotto, 2012)

I Tetrics nascono come dinamica cover band della provincia anconetana, qui all’esordio con pezzi tutti originali. Apparentemente non ci sono pretese, o meglio, il proto-punk stradaiolo è merce che abbiamo sentito e risentito un milione di volte eppure, nonostante (o grazie) allo sgraziato cantato italico, i pezzi acquistano un sordida personalità tanto quanto può averne Iggy Pop mentre si rotola tra sputi e bottiglie rotte.

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Punk ‘n’ Rai (prima parte)

Il punk? Musica paranoide e sgradevole. I punk? Una rimasticatura di James Dean e dei Teddy Boys. Così la Televisione di Stato nel 1977 raccontava il più dirompente fenomeno della storia del rock. Ma a cercare bene nei vasti archivi Rai si trovano gemme insospettabili. Quando Johnny Rotten parlò alle telecamere del Primo Canale. Martedì 4 ottobre 1977. Alle 21.30 davanti a Rete 2 (oggi Rai Due) ci sono circa, secondo le stime pre-Auditel dell’epoca, 15 milioni di spettatori.

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