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Wallace Fest – 26/01/13 CSA Baraonda (Segrate – MI)

Era un po’ che non capitava un evento di questo tipo e cominciavamo a temere che la tradizione della Wallace Fest si fosse persa. Tuttavia, negli ultimi anni, anche se non con la frequenza di un tempo, la Wallace è stata sempre attiva e ha continuato a sfornare dischi e questa serata, organizzata grazie all’associazione Mezzanine, ci dà l’occasione per fare il punto della situazione e verificare dal vivo alcuni dei progetti pubblicati di recente. Nel rispetto della doppia anima che caratterizza l’etichetta, una più di ricerca, l’altra maggiormente scanzonata, anche questa serata si divide in due, venendo incontro curiosamente alle esigenze della redazione: la prima parte più seria, così che i recensori più anziani e noiosi possano andare a letto presto, la seconda più sbarazzina e tendente all’alba, come piace alle nuove leve.

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A Windy Season – Tidal (Amirani, 2012)

Se credessi nel senso e nell’utilità di fare una playlist di fine anno Tidal sarebbe senza dubbio nella top ten delle cose migliori che ho ascoltato. Per quel che mi riguarda si tratta di un lavoro splendido sotto diversi punti di vista, infatti oltre ad amalgamare in modo molto equilibrato alcune individualità decisamente forti, si muove attraverso le diverse influenze (esperienze) musicali del quartetto coniugandole in modo affascinante. A Windy Season sono Angelo Contini (trombone, didjeridoo, etc), Alessio Pisani (fagotto, controfagotto), Gianni Mimmo (sax soprano) e Mirio Cosottini (tromba, etc).

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Transition (Nils Gerold/Nicola Guazzaloca/Stefano Giust) – Arútam (Setola Di Maiale, 2012)

Non è la prima volta che vediamo un “ingaggio” fra Nicola Guazzaloca e Stefano Giust, ma questa volta a rendere il tutto ancora più interessante si aggiunge il flauto di Nils Gerold. Stiamo parlando di due dei migliori improvvisatori con un retroterra jazzistico che siano tutt’ora in attività in Italia (e probabilmente non solo in Italia, ma è un era in cui siamo la provincia della provincia dell’impero in certi ambiti). D’altronde la caratura di Guazzaloca e Giust è comprovata dalle varie tournée estere, da uscite per etichette leggendarie come ad esempio la Leo Records e dalle collaborazioni con musicisti come Thollem McDonas, Hannah Marshall, Gianni Mimmo, Xabier Iriondo, Gianni Gebbia e una miriade di altri. Per quel che riguarda Gerold, a dispetto di una discografia non troppo corposa, vi basti sapere che fra gli altri ha registrato in ensamble che comprendevano anche Evan Parker.

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Xabier Iriondo – Irrintzi (Brigadisco/Wallace/Phonometak/Santeria e altre, 2012)

Il primo album solista di una delle figure più presenti, in molteplici vesti, nel giro indipendente italiano è certamente un evento, che viene onorato con un insolito doppio vinile in cui ogni disco presenta un lato inciso e uno serigrafato: sul primo troviamo pezzi originali, sul secondo cover. Ad accompagnare il musicista sono, di volta in volta, i compagni di tante passate (e future) avventure. L’operazione è ad alto rischio autocelebrazione, e in effetti la cosa non viene del tutto elusa, ma l’album riserva comunque qualche sorpresa. Irrintzi è concepito come un autoritratto che mostri le molteplici facce di Xabier Iriondo, così come le sue fonti d’ispirazione, sacrificando la scorrevolezza dell’ascolto a favore di un percorso a zig-zag che contribuisce a integrarne la discografia e la biografia, andando a colmare alcuni vuoti.

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