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Stefano Ferrian – Amphetamine (dE-NOIZE, 2011)

Un esordio? Non esattamente, visto che si tratta sì del primo disco solista di Stefano Ferrian, ma stiamo comunque parlando dell'uomo che in primis suona la chitarra negli Psychofagist e che invece alcuni altri avranno visto prestar le ance del sassofono nei Ffatso, con Gianni Mimmo oppure che ve lo ricorderete per il cdr con Razoj, progetto condiviso con Mario Gabola degli A Spirale. L'unica traccia da cui è composto questo mini cd è notevole, infatti Stefano ha messo a frutto le sue doti da polistrumentista e allo stesso tempo ha cercato di spingersi più in là rispetto ai materiali già stampati con altri gruppi.

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Razoj – S/T (Setola Di Maiale, 2009)

Se seguendo l'idea del nome parliamo di un rasoio a doppia lama, costatiamo che si tratta di due ferri molto affilati, infatti si tratta da una parte di Stefano Ferrian (Psychofagist, Ffatso), dall'altro di Mario Gabola (A Spirale, Asp_Sec, Strongly Imploded). Il disco esce per Setola Di Maiale e quindi com'è giusto aspettarsi si avvicina più ai territori di Gabola piuttosto che a quelli per cui alcuni di voi conoscono Ferrian, infatti parliamo di "impro-jazz" (si fa per dire) elettro-acustica e di materiali impro in senso "classico" (anche questo si fa per dire). Nelle otto tracce contenute su questo disco avrete modo di sentire Ferrian e Gabola dialogare jazzy come nelle prime tracce dove o tenui e scimmiottando dei fraseggi free dimostrano che c'è parecchia intesa e che pur suonando sbilenchi o dissonanti riescono a creare persino d'atmosfera.

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Ffatso – Mano Nera (Setola Di Maiale, 2009)

Un nuovo disco targato Setola Di Maiale in ambito più marcatamente jazzistico: l’amore di Stefano Giust per il genere ed il fatto che molti dei musicisti che ruotano attorno all’etichetta abbiano un piede in questo ambito non è un mistero per nessuno. Jazz…off? Nì, nel senso che rispetto alla roba che gira in Italia è sicuramente materiale "spinto", ma giusto perché vale sempre il solito discorso sul jazz da "serata culturale della piccola pro-loco": grossi nomi che se va bene fanno uno show anestetico a botte di standard reinterpretati soft e/o pedissequi perché bisogna portare a casa il soldo facile… e la moglie del sindaco e l’ "asesur" il giorno dopo sono ben felici di raccontare di aver visto "il concerto jazz" agli amici.

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