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Tsigoti – Private Poverty Speaks To The People Of The Party (ESP-DISK, 2009)

Perchè parlare oggi di un disco uscito nel 2009? Semplicemente per due motivi: da Sodapop non era ancora passato e in secondo luogo Private Poverty Speaks To The People Of The Party degli Tsigoti è un disco enorme e quindi vale la pena parlarne anche tre anni dopo la sua uscita. Chi troviamo dietro gli strumenti in questi sedici brani? Il geniale Thollem McDonas a piano e voce, Jacopo Andreini alla chitarra, Matteo Bennici al basso ed infine Andrea Caprara alla batteria, nomi che abbiamo già imparato a conoscere bene da queste parti (Jealousy Party, L’Enfance Rouge, Squarcicatrici, Rollerball, Motocicletta Tellacci e chissà quanti altri ancora).

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Scott McCloud: dai Girls Against Boys ai Paramount Styles, alive and kicking!

Forse non è necessario fare introduzioni, ma visto che nel mondo che è venuto dopo l’esplosione della rete il tempo oltre che scorrere "lungo i bordi" corre molto più veloce e la memoria storica è da sempre quella che è (come forse è giusto che sia), forse è meglio dire prima di tutto un paio di cose. Al di là dei disquisizioni se sia peggio vivere in un eterno presente o essere schiavi di una memoria ipertrofica, Scott McCloud ha suonato in alcuni dei miei gruppi preferiti e ha realizzato alcuni dischi che tutt’ora restano il simulacro dei sogni bagnati di parecchi musicisti della generazione post-hardcore e noise fra tardi anni Ottanta e primi Novanta. Non pago di aver suonato in almeno due gruppi di culto come Soulside e Girls Against Boys (come se i New Wet Kojak fossero da meno…), questo neo papà è al secondo giro di boa con il suo nuovo progetto, i Paramount Styles. Seppur sia passato parecchio in sordina rispetto al potenziale di molti dei pezzi scritti da Scott, i Paramount hanno reso felici molti orfani di quel cantautorato rock "diverso" che in altre epoche aveva reso celebri gruppi come i dEUS (con cui non a caso il nostro eroe aveva collaborato). Purtroppo lo spazio di un’intervista è troppo breve per potersi sbizzarrire a fare domande su ogni singolo progetto, ma McCloud ha anche collaborato a progetti diversi come il gruppo electro-punk Operator, in cui il nostro lavorava in copia con niente poco di meno che Teho Teardo e ha prestato la voce anche al lavoro d’esordio degli String Of Consciousness di Philippe Petit.

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Buzz Aldrin – S/T (Unhip/Ghost, 2010)

Un gruppo di cui mi sembra che si sia parlato e che si parli parecchio, un po' perché avevano fatto uscire una cassetta per l'etichetta di mr. Jukka Reverberi dei Giardini Di Mirò e poi per essere usciti su due etichette indie di primo piano come Unhip e Ghost. Almeno per una volta parlerei di clamore meritato, infatti pur non inventandosi nulla i Buzz Aldrin hanno quel Supertouch millantato in un celebre pezzo dei Bad Brains. Post-punk anglofono e anglofilo di quello che gli americani stessi scimmiottano ma che trae la sua origine nel Regno Unito e sfido chiunque a dire il contrario (comunque per chi mi vuol sfidare, mio zio Alfredo "c'ha l'ape car truccato").

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