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Toilet Door n.6 – Natale E Nobiltà

Mai morti, amici della parrocchietta! Quando ormai ci davano passati dall’altra parte, eccoci intrepidi saltar fuori dalla cappella di famiglia. Accompagnati per l’ultimo viaggio (dell’anno) da Sua Eccellenza l’ Illustrissimo Gran Fig di Put Costantino Della Gherardesca che, con estrema gentilezza, ha tenuto botta ai nostri vaneggiamenti e sproloqui. Una playlist piuttosto classica e socialdemocratica (ci tenevamo a mostrar la côté liscia e morbida) per accompagnarvi sull’ altra sponda del baratro scuro. Sperando di non annoiarvi, di farvi sorridere e brindare su coppe colme di bibita dorata vi ricordiamo: l’indie rock è solo oggi amici cari, ma George Michael è per sempre. E ora let’s do the time warp!

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Limbo – Unholy Rituals (Radical Matters, 2010)

Gianluca Becuzzi rispolvera il nome Limbo in un periodo per lui molto denso in termini di uscite discografiche, ma del progetto originario oltre al nome restano solo i samples estratti da quattro brani già editi nei dischi storici del gruppo. Unholy Rituals è composto a partire da quei campioni, disassemblati e ricomposti assieme a samples tratti da musiche che ben si prestano a rituali per nulla santi.

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Palumbo/Tommasini – The Hunting Dog Of Bootes The Hersman (Chew-Z, 2010)

Questo disco è quello che si suol dire una gran bella sorpresa, immagino che qualcuno di voi dirà che era anche auspicabile visto chi ci suona sopra, ma per me non era così scontata come cosa. Oltre a Tommasini e Palumbo (Larsen e (r)), Evor Ameisie, Paul Beauchamp (Black Cave Salamander) e vari ospiti fra cui Marco Milanesio, Andrew Liles, Johnny Cakes, ma resta che i titolari del progetto sono i due citati nel titolo della recensione.

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Antonello Cresti – Lucifer Over London (Aereostella, 2010)

Sarebbe ahimè troppo sostenere che questo libro, dall'eloquente sottotitolo di "Industrial, folk apocalittico e controculture radicali in Inghilterra", vada a colmare una lacuna per quel che riguarda l'editoria di genere in Italia. Più corretto è dire che si tratta di uno dei primi tasselli, dopo una manciata di titolo usciti per Shake e Stampa Alternativa, che si preoccupa di analizzare uno dei fenomeni più interessanti della musica di fine XX secolo e che purtroppo rimane confinato, almeno per quel che riguarda la percezione comune, negli angusti ambiti della dark music.

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