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Path Festival: sentieri a punti e linee attraverso il suono e lo spazio

Dell’associazione culturale Morse abbiamo seguito, con soddisfazione, l’intera stagione invernale: musica ricercata nella quale difficilmente ci si imbatte a certe latitudini, messa in scena in diversi spazi della città di Verona (una chiesa, un loft/laboratorio, un piccolo teatro), come a stabilire un legame fra una proposta artistica di respiro internazionale e spazi locali da valorizzare. Non è facile identificare un percorso univoco in un programma che, nel giro di quattro mesi, ha presentato i suoni futuribili di Lorenzo Senni, Von Tesla e Furtherset, la ricerca di classe di Teho Teardo e Vincenzo Vasi, le mareggiate post-industriali del misterioso Mai Mai Mai, la psichedelia cosmica di Valerio Cosi e gli oscuri strali de La Morte.

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Nicola Ratti: Ronin, ma anche Bellows con Ielasi ed una sorprendente carriera solista. L’elettronica che conta.

Come avrete intuito dal titolo Nicola Ratti è il chitarrista dei Ronin, questo lo dico per quelli che non sono a conoscenza delle sue sue cose meno pop, del suo passato con i Pin Pin Sugar e di un presente dedicata al live electronics. Ratti ormai è su dei livelli sorprendenti, potrei dire che insieme ad Andrea Belfi, Giuseppe Ielasi, Claudio Rocchetti, Luca Sigurtà e Alessandro Bosetti, sia uno dei nomi italiani più conosciuti all’estero. Una veloce ricognizione del suo sito (www.nicolaratti.com) potrà chiarire ogni dubbio sul fatto che nulla di ciò che ho scritto risulti esagerato.

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Faravelliratti – Lieu (Boring Machines/Coriolis Sound, 2010)

Collaborazione che mette assieme due nomi conosciuti da molti dei nostri lettori ovvero Attila Faravelli, alla cabina di regia di parecchi dischi ed autore di un buon esordio solista su Die Schachtel e Nicola Ratti, che oltre ad averci regalato alcuni splendidi lavori in solo ed in collaborazione con gente come Giuseppe Ielasi, ha fatto decollare il suono di gruppi come Ronin e Pin Pin Sugar grazie a un’ottima tecnica applicata alle sei corde, senza mai far venir meno una gran dose di gusto.

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