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K-Branding – Alliance (Humpty Dumpty, 2011)

Giovani promesse crescono e vengono mantenute, proprio come nel caso di questi ragazzi belgi: ricordo di aver recensito il loro primo disco e di averlo trovato piuttosto interessante, ma con questo nuovo lavoro hanno fatto un passo in avanti mostruoso. Se nello scorso episodio me li ricordo a loro modo più avant-jazz-core, in questo album seguono le tinte fosche della copertina e in un certo senso mi ricordano un'impossibile incrocio fra i Wolf Eyes di Always Wrong (per quel che mi riguarda i più marci ed i migliori) e cose da avant-jazz quasi crepuscolari; per finire ci sono anche delle vaghe reminiscenze prog-industriali (anche i grandissimi Ultralyd) e più di un richiamo ai mai sufficientemente ricordati Alboth!, che pur non lesinando pesantezze mostruose hanno creato della musica notevole ma soprattutto mai scontata.

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Mir – S/T (Wallace/A Tree In A Field, 2009)

Qualcuno quest’estate mi ha parlato bene di questo trio e me l'ha presentato come un "gruppo alla Zu", ovviamente con gli Zu non c’entrano una sega (al più condividono alcune influnze), ma resta che si tratta di un disco davvero bello e con due o tre richiamini a cose che inspiegabilmente hanno finito per essere tronchi morti di certa musica pe(n)sante. E’ triste pensare che ad Europa unita, con il mondo così globalizzato non sappiamo nulla dei nostri vicini di casa (o forse non è triste ma è proprio causa di questo?) eppure è così e un po’ lo è sempre stato, infatti è accaduto che la svizzera abbia dato i natali a più di un gruppo sulla cui validità c’è poco da discutere, per ciò che concerne i Mir direi che riprendono proprio là da dove i Goz Of Kremeur e gli Alboth! hanno lasciato.

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