Father Murphy – Croce (Fenser, 2015)

Secondo René Guénon la croce simboleggia, nella maggior parte delle dottrine tradizionali, la realizzazione dell’Uomo Universale: l’asse orizzontale rappresenta un determinato grado dell’esistenza, quello verticale corrisponde alla serie indefinita degli stati dell’essere. Sulla copertina di Croce, il quinto album dei Father Murphy, compare il solo braccio verticale; l’altro, la condizione umana, è tutto nei solchi del disco.

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Bowerbirds

The Bowerbirds – Hymns For A Dark Horse (Dead Oceans, 2008)

Che, da qualche parte, la quadratura del cerchio dovesse arrivare, era ovvio. Pacifico era che, per qualche folkster impazzito che si trasferisce prima a Parigi poi a Budapest (A Hawk And A Hacksaw) per impadronirsi delle tradizioni locali, o per qualche giovane virgulto blandamente interessato alle dinamiche mediterranee (Beirut) colte nella loro pura essenza melodica, ci sarebbe stata una rilettura del proprio canzoniere folk: proprio inteso come puramente Americano, scritto in quelle capanne di legno, a balloon frame, tra Appalachi e Blue Ridge Mountains, tra Mount Shasta e Mount Eerie.

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