Stinking Lizaveta – Sacrifice And Bliss (Monotreme, 2009)

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Non che sia una novità assoluta il fatto che la 5 Roses curi la promozione per un gruppo "non strictly" indie, anzi, vorrei ricordare che una delle migliori uscite recensite sulle pagine di questa webzine l’anno scorso è stata quella degli svizzeri Equus con uno psichedelicissimo gagliardissimo e finissimo disco (Eutheria). Ora il parallelo potrebbe essere un po’ fuorviante dato che gli Stinking Lizaveta sono molto meno fini, molto più ignoranti e anche meno incisivi degli svizzeri e a dire il vero non fanno neppure lo stesso genere dato che questi sono molto più rockenrolla-stoner.
Diciamo che in certo senso potrebbero rifarsi ai Fucking Champs e/o ai Golden più tamarri e chiaramente, pur avendo delle ottime doti tecniche, non allo stesso livello. Rockenrolla metalluso ben suonato e bikeroso con quei bei bending di chitarra che fischiano e fanno heavy metal truzzo ma che non riescono a portare in acuto la qualità del disco oltre a quel picco di eccellenza. Un buon disco e gira a dovere, ma in tutti i pezzi manca sempre quel qualcosa che lo faccia guizzare sopra la media… e dire che sono americani, quindi sarebbe facile presupporre che a forza di sentire rock classico anche nell’essere vintage potrebbero cercare quel quid in più nel tiro che faceva gli Sleep un gran gruppo (mai amato molto la voce) e non sono dei buoni imitatori dei Sabbath. Quando vanno di melodico è psichedelia '70 che piove e forse è anche quando si trovano i momenti più riusciti del disco, la parte rock pur essendo suonata con i contro cazzi passa senza lasciare segni troppo profondi. Resta un buon gruppo, soprattutto per chi usa stivali di pitone per andare a pisciare nel deserto di Tjuana.