Southerly – Storyteller And The Gossip Columnist (Arctic Rodeo, 2008)

storyteller

Succede di riconciliarsi con il post-rock e con il folk: qualche tempo fa ad esempio mi era successo di apprezzare molto il disco d’esordio dei Balmorhea (di cui so che ora è in giro il nuovo lavoro) e mi è successo anche con questi Southerly. Il gioco è sempre lo stesso, quello della forma canzone, la strumentazione è sempre quella di un gruppo folk-rock… ma che lavoro ben fatto! E che begli arrangiamenti! Pur non inventandosi nulla e suonando melodie e canzoni che potreste aver sentito migliaia di altre volte. Chitarre acustiche, banjo, batteria (che anche quando esplode è sempre molto morbida, anzi rettificherei dicendo che più che di esplosioni si parla di aperture gonfie ma mai troppo fragorose), poi violini, pianoforte, archi e ovviamente voci. Forma canzone così scolastica che proseguendo su questo parallelo vien da dire che i ragazzi abbiano imparato per bene la lezione e così queste canzoni vengono fuori molto "americane" (il gruppo è di Portland). Molti dei gruppi a cui vengono paragonati come ad esempio i National e Brendan Benson non li conosco (perché mi appello all’emendamento che garantisce il mio diritto ad ignorare la musica che ha un senso compiuto), ma Elliott Smith e i Tindersticks li conosco pure io ed effettivamente questi se la giocano su quei livelli anche se la voce non è quella del povero Elliott e per fortuna sono meno depressi e molto meno noiosi dei secondi. Indie folk rock raffinato e super arrangiato e così pronto per essere mainstream che mi stupisce non sia stato nella colonna sonora di un film del cazzo antiabortista come Juno… e sia chiaro una volta per tutte, i Melvins in quel film di merda vengo menzionati, ma grazie al demonio non compaiono neanche nella colonna sonora: e poi si può chiamare un ragazzina Juno?… come una tastiera?… ancora ancora capirei Junio come quel comunistone del colonello Borghese… ma Juno?… dico Juno?!?… ammazzati.