Sorella Maldestra – Maltempo (Banksville, 2009)

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Ebbene sì, sono tornati anche loro. Nel panorama nazionale di illustri dispersi mai e poi mai avrei immaginato che dalle risaie vercellesi potessero saltar fuori anche i Sorella Maldestra. Musicalmente sono rimasti identici ai tempi di Cadavere: quello strano ibrido tutto italico che con Kandeggina Gang, Tampax, Kaos Rock e altri "gentiluomini", trent'anni fa reinterpretò e tradusse il punk inglese dei Pistols. La domanda sorge sponatanea: ce ne era bisogno? Indubbiamente, con la gente che gira oggi l’impatto di anthem come “Arresta il sistema” o “Me ne frego” non è più urticante come poteva esserlo nel millenovecentottanta, d’altro canto se c’è sempre spazio per gente come Skiantos ed MGZ per quale ragione anche la Sorella non avrebbe diritto al suo momento di gloria? Lo humour dei testi è leggero e fine come un blocco di catrame grattato sulla pasta, musicalmente sembrano i Dickies con un organo a canne, mentre la grafica sembra il progetto di un macaco alle prese con photoshop. Probabilmente è un progetto voluto e studiato nei minimi particolari. Chi lo sa. Consigliato a chi ricorda Red Ronnie con i neuroni in movimento e a chi sospira ancora per il catalogo Cramps.