S.J.Esau – Wrong Faced Cat Feed Collapse (Enormous Corpse/Fooltribe, 2005)

sjesau

Da qualche parte nel mondo qualcuno ha una mappa. Ma noi ci siamo decisamente persi. Sensazione spiacevole e nervosismo crescente. Boh, non c'è nessuno a cui chiedere, la rete ormai non permette più di districarsi visto l'ingente numero di siti che offrono dieci versioni diverse della stessa soluzione. Cosa fare? Come risolvere l'arcano di cosa sia il folk nella seconda metà del primo decennio degli anni 2000?
Beh, sarà un bel cercare di tradurre le canzoni di Why? in un linguaggio consono, decodificando le ritmiche post-hiphop e scoprendo i suoi figliocci in giro per il mondo. Il folk è scappato da se stesso ed è tornato a casa, sacrifichiamo il vitello prodigo per il figlio grasso! Da qualche parte tra il post-folk di casa Anticon e la Beta Band più rurale si situa questo S.J.Esau, il cui ultimo album è edito in Italia da Roberto Mais della tribù dei folli. Un disco eterogeneo, con una forte linea cantautorale e una peculiare voce che emergono da degli arrangiamenti vicini al primo Microphones, un filo ridondanti e carichi dove a volte potevano forse essere lievemente alleggeriti. Bassa fedeltà nell'era dell'home recording più estremo e più alla portata di tutti. Un problema per molti, che producono a cazzo solo perchè possessori degli ingressi nel computer, una benedizione per altri, come in questo caso, dove la creatività e l'urgenza scendono a patti con le mille e una possibilità disponibili, scegliendo con gusto e discretamente giusta dose le misure. Viene da Bristol e vedendo dove è andato a parare uno dei suoi figli prediletti, Matt Elliott, non mi sembra poi così improbabile. Probabilmente non sarà il portatore della luce che traccia la strada in questa foresta di figli bastardi del Dylan di Subterranean Homesick Blues, si veda Halfway Up The Pathway, ma sicuramente è uno di quei cantori la cui voce ti rassicura sul porto più vicino e sicuro.