Sil Muir – S/T (Diophantine Discs, 2009)

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Sil Muir è progetto iper-concettuale ad ancoraggio prettamente ambient (se questa parola ha ancora un significato oggi) dove Andrea "Ics" Ferraris e Andrea Marutti srotolano il trascorrere del tempo, inteso come susseguirsi di stagioni ed epoche in un' unica grande catalessi droonica senza inizio e senza fine. Lo schietto ed elegante artwork così come le altrettanto asciugate note rimandano ad un "black" di intenti che però a mio giudizio rimane sospeso. In bilico. Considerando la personalità degli artisti, molto puntigliosa ma indomita nel percorrere qualsiasi "mulattiera" sonora avrei suggerito una maggiore apertura elettrica ai pezzi: un'ascensione verticale che forse avrebbe tratteggiato di più la narrazione delle canzoni. Se tre quarti del disco infatti "raccontano" i passaggi (inverno/primavera, tramonto/alba, buio/luce), Light At 4:48 si ispira invece alla celebre piece teatrale di Sarah Kane (4.48 Psychosis), completamente centrata sul tema del suicidio all'interno di un disperato bisogno d’amore. Un disco pesante quindi, da tutti i punti di vista: più difficile ed indigesto di qualsiasi concept Neurot e più nero e sciamanico di una profezia maya.