Robert Lowe: la natura psichica dei licheni

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Robert Lowe è recentemente assurto a una pur relativa notorietà grazie alla vicinanza con le doom star Om. In realtà è un musicista di lungo corso, prima come membro dei 90 Day Men (all’attivo tre dischi su Southern all’inizio degli anni duemila), poi come solista, sia a nome proprio che come Lichens, con cui ha inciso una manciata di dischi che combinano ottimamente field recording, psych-folk, suoni acustici ed elettronici. Oltre a questo, è dedito a collaborazioni a 360°, dall’avanguardia al metal, ma non disdegnando nemmeno il quasi mainstream di Get Up Kids e TV On The Radio, con cui ha collaborato in sede live. In Europa al seguito degli Om e per alcune date soliste che culmineranno con l’esibizione al Supersonic Festival di Birmingham, abbiamo approfittato per fargli qualche domanda.

SODAPOP: Non ci sono molte in formazioni su di te, in internet. Sembra che tutto sia cominciato con i 90 Day Men. Vuoi dirci qualcosa riguardo alla tua storia? Vieni dal Minesota, giusto? Quali sono state le tue prime esperienze musicali?
LOWE: Girano un po’ di notizie inesatte sul mio conto, in internet. Ero un musicista affermato già prima dei 90 Day Men, ma solo a livello locale. Vengo da Kansas City, in Missouri, non ho mai abitato in Minnesota. Le mie prime esperienze musicali sono state da ragazzo, in dissonanti punk band che avevano molto in comune con gruppi come Dog Faced Hermans e Dazzling Killmen.lichens_int01

SODAPOP: Negli ultimi anni sei stato coinvolto in una grande quantità collaborazioni e ospitate, dagli emocore Get Up Kids ai black metaller Twilight, passando per Russian Circle, Rys Chatham, Cairo Gang, Om e molti altri. Ogni collaborazione ha per te un particolare significato o le consideri solo buone esperienze?
LOWE: Questo genere di cose riguardano sia il mio processo di crescita sia la possibilità di passare del tempo con i colleghi. Poi ogni collaborazione fa storia a sé e serve lo scopo del progetto stesso.

SODAPOP: Fin dalla pubblicazione di God Is Good sei stato una presenza costante in studio e il terzo membro degli Om dal vivo. Come li hai incontrati? Dobbiamo considerarti come un membro della band?
LOWE: Al ed io siamo diventati amici al tempo in cui, con Om e Lichens, facemmo uscire i nostri primi dischi per la Holy Mountain. Eravamo convinti sostenitori l’uno del lavoro dell’altro. Riguardo al gruppo, considerami come più ti piace.

SODAPOP: Parliamo dei tuoi progetti. Se non sbaglio la tua ultima uscita come Lichens è stata una serie di tre CD-R lichens_int02autoprodotti nel 2009. Da allora non hai più prodotto dischi, ma hai intrapreso un’intensa attività live. È perché preferisci sviluppare Lichens dal vivo o ci sono altre ragioni?
LOWE: dopo la serie dei CD-R ho fatto uscire a mio nome Fazo IV: La Kvalito de Speguloj su Rainbow Body Records, l’artbook/CD Gyromancy e l’LP Eclipses, entrambi in collaborazione con la mia compagna e artista Rose Lazar, su Thrill Jockey e Terre Plate, una cassetta per Los Discos Enfantasmes Records and Tapes. Questo mese ho in uscita Timon Irnok Manta per la Type Records e Lítiȭ Fólk in arrivo dalla belga Morc Records, entrambi in LP, più qualche altro previsto nei prossimi mesi.
Ultimamente mi sono molto concentrato sulle esibizioni e sulle collaborazioni e questo ha tolto tempo al materiale registrato, ma ora sto trovando maggior equilibrio.

SODAPOP: Ti ho visto suonare nel 2010 di spalla agli Om: fu un’esibizione molto intensa, per lo più focalizzata sulla voce. Hai fatto studi particolari? Quali artisti ti hanno ispirato?lichens_int03
LOWE: Non ho mai studiato canto né nessun altro strumento, cosa che probabilmente si nota. Non posso dire che ci sia un particolare artista che mi abbia ispirato, per me l’ispirazione viene dall’ambiente e dalle circostanze, così come da una gran quantità di collaboratori e mentori che mi circondano.

SODAPOP: Durante questi anni e attraverso queste esperienze, hai stabilito un metodo per comporre la tua musica? Improvvisi, sovra incidi o combini le due cose?
LOWE: È una combinazione di cose. Quello a cui sono stato più costretto è l’improvvisazione. Il metodo sperimentale mi piace molto, una buona parte delle volte, la prima idea è la migliore e la più convincente.

SODAPOP: Siamo arrivati alla fine. Dato che dei tuoi progetti futuri mi hai già detto, vorrei chiederti quali sono i tuoi ultimi ascolti e se conosci e apprezzi qualche musicista italiano.
LOWE: Proprio ora sto ascoltando In Our Heads degli Hot Chip. Ci sono molti artisti italiani che amo. Il Pietro Grossi di Computer Music, il Morricone de Il Sorriso del Grande Tentatore e de LUccello Dalle Piume Di Cristallo, che sono due dei miei preferiti, insieme a Clic di Battiato e all’intera produzione dei Goblin. Ma la lista potrebbe andare ancora avanti, questa non rende giustizia all’influenza che la musica italiana ha avuto su di me.