qqqØqqq – Burning Stones Of Consciousness (Casetta/DreaminGorilla e altre, 2017)

Sulla carta la proposta di qqqØqqq, il duo formato da  Tomaso Busatto e Carlo Mantione, sembra la perfetta somma dei progetti di partenza dei musicisti coinvolti, l’elettronica di Plasst e il chitarrismo post-rock dronante di Contemplatio; invece, all’atto dell’ascolto, la fusione fra digitale ed elettrico, col primo elemento che prende la forma di ritmiche e droni e il secondo di melodie dilatate, appare tanto felice da rappresentarne il prodotto. Di primo acchito questa musica stratificata ed evocativa potrebbe sembrare la versione italica di Harvestman; una definizione certamente semplicistica ma a ben vedere non così sbagliata, dato che i due progetti battono con evidenza strade affini, quelle di un folk che si avvia verso percorsi cosmici e nel farlo resuscita e porta con sé memorie ancestrali. Se e quanto il progetto di Steve Von Till abbia ispirato il più giovane combo italiano non so dirlo, quello che appare evidente è che siano in buona parte comuni le fonti d’ispirazione – anche extramusicali – che prendono poi toni personali a seconda della cultura dei musicisti. Il suono di qqqØqqq è dunque scevro di ruvidezze di natura post-core (rintracciabili in parte solo nella vorticosa All This Haviness Is Just My Monolithic Self) e tende piuttosto alla sfumatura, così come gli dei che evoca non sono rudi figure nordiche ma più raffinate e complesse divinità mediterranee (I Perceive The Peak So Clearly I Can Embody It, impreziosita dal flauto di Zyklus). Fondamentale è poi il sempre presente elemento ritmico che pone le composizioni in sospensione fra meditazione e antica cerimonialità, oltre che creare insoliti e potenti effetti ipnotici combinandosi con le melodie (Eternal Void In Which The Entirety Of Emptiness Is Summoned e Crumbling Plains And Burning Stones Of Consciousness, in collaborazione con H!U). Al quarto lavoro sulla lunga distanza (contando anche lo split con Murmur Mori e Yurugu’S Speech) qqqØqqq ci consegna un’opera matura e perfettamente a fuoco, un approdo sicuro e al contempo base di partenza per nuovi viaggi spazio-temporali.