Putiferio – Lov Lov Lov (MacinaDischi/Robot Radio, 2012)

Putiferio non ha mai avuto vita facile. Ai tempi della nostra intervista (vai a leggerla qui) reduci dall’abbandono di Giulio Favero (One Dimensional Man, Teatro Degli Orrori) e freschi freschi di reclutamento di un nuovo tellurico batterista, Luca Zaminga, arrivava come una tegola la notizia che l’eroico Woolter era, suo malgrado, costretto ad abbandonare il gruppo. Trovato quindi un degno sostituto in Jan Falinski, finalmente ecco uscire Lov Lov Lov, il secondo lavoro del gruppo. Nonostante i pesanti rimaneggiamenti di formazione avvenuti negli anni, il suono è rimasto comunque coerente con la storia del gruppo ed i nostri mostrano senza timore forti influenze GSL e Gravity, o più genericamente noise, da sempre più che evidenti, condite da cupissime ombre wave (facile sentirci quintalate di PIL in mezzo a questo sferragliare grasso e pesante). Rispetto al predecessore Ate Ate Ate, questo nuovo Lov Lov Lov sembra comunque avere una maggior attenzione verso la melodia, tanto che a certe rumorose sfuriate si alternano brevi momenti di abbandono malinconico (Hopileptic!) e mentre le due chitarre di Mirco e Jan e la batteria si lanciano in complicati intrecci, Panda forse tira fuori alcune delle sue migliori linee vocali di sempre (Can Stop The Dance You Chicken). Rumore, disperazione, disillusione, certo non è semplice entrare nel mondo dei Putiferio, ma dischi come questo passano una pesante mano di catrame sul 90% delle cose che mi è capitato di ascoltare ultimamente. L’ottima registrazione e suoni potenti e definiti fanno il resto. Fate vostro questo disco.