Protestant – Judgments (Shove, 2010)

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I Protestant mi sono piaciuti a partire dal nome, ma sebbene l'abbiano preso in prestito da uno dei migliori album dei Rorschach, musicalmente non sono proprio sullo stesso binario del gruppo di Charles Maggio. Se proprio dobbiamo trovare un filone a cui attingono a piene mani, direi che si tratta di quello aperto prima dai Tragedy. Quindi melodie super enfatiche per non dire drammatiche, suono da tir sparato a tutta velocità sulla faccia e voce urlata ed abbaiata come di rito.
Registrazione, tiro e energia a quintali fanno parecchio, quindi direi che pur non inventandosi nulla i Prostestant assemblano una serie di riff assassini e delle bordate di un'ignoranza così senza senso che fanno venire voglia di vedere un bel concerto catastrofico di quelli in grado di nutrire il vostro sentimento "no futurista" che tanto ha regalato alle vostre migliori depressioni. In certi ambiti in fin dei conti il dogmatismo non è necessariamente un male, tanto di più quando si ottengono dei risultati come questi. Ribadisco, tutto come da copione, con arrangiamenti come ci si aspetta, stop and go, accelerazioni, grinta e produzione con i controcazzi: sapete di che morte morire.