Paul Beauchamp – Sala B: Intervention (Chew-Z, 2010)

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Doppia uscita della Chew-Z in bilico fra la capitale sabauda ed un contesto internazionale, infatti se Tommasini si accompagnava a Palumbo che in solo e con i Larsen stampa all'estero, anche Paul Beauchamp pur venendo dagli Usa è di stanza nel capoluogo piemontese. Nel caso del musicista americano si tratta nuovamente di una drone-release con tanto di melodie deprimenti e tappeti ciclici reiterati senza esagerare, di modo da ottenere l'effetto narcolessia ma evitando la noia.
Un disco molto cupo quello di Beauchamp, ma non potrebbe essere diversamente visto che si tratta di un concept ispirato ad una serie di eventi che ha portato il musicista italo-americano a rischiare la morte e ad intraprendere un iter ospedaliero che l'ha provato duramente. Le tre tracce accreditate a Beauchamp si possono collocare senza troppe difficoltà in un ambito dark ambient, pur non trattandosi di drones particolarmente pesanti la materia base resta bene o male la stessa. Linee melodiche notturne, controcanti molto semplici che tagliano i tappeti di basse sempre molto asciutte e piuttosto distanti dal tipico effetto magma di molti musicisti che si cimentano nel genere. Al di là della suggestione del titolo Waking mi sembra l'episodio meglio riuscito e maggiormente coinvolgente. Come quarta traccia abbiamo un remix per mano di Jóhann Jóhannsson che, oltre a sposarsi senza troppi problemi con il lavoro del resto del disco, aggiunge un discreto tocco di finezza ad un lavoro che comunque si mantiene sempre su ottimi livelli.