Path Festival 2015: i luoghi del suono

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Che la cultura digitale, nelle sue varie diramazioni, incarni lo spirito dei tempi, è cosa talmente ovvia che mi sembra inutile stare a spiegare: tutto passa attraverso chip al silicio, dalle transazioni finanziarie ai viaggi aerospaziali, fino alle raccolte dati che permettono di archiviare e leggere informazioni su culture ed eventi del passato.
Proprio per il fatto di incarnare lo spirito del presente il digitale non può permettersi di guardare solo avanti, né di scartare aspetti della realtà che consideri lontani da sé: deve, in qualche modo, riuscire a comprendere tutto, inserirsi nel flusso della storia e della cultura materiale, trovare le proprie radici anche al di là dei riferimenti più ovvi, lontano da un elitarismo da iniziati. In quest’ottica il Path path_2015_museo_maffeianoFestival organizzato dall’Associazione Morse, dopo aver osservato la città dall’alto del Forte Sofia nella prima edizione, porta la sua proposta in alcuni luoghi storici al centro di Verona, evidenziando il legame con il passato e contribuendo svecchiarlo e a renderlo presente. Se l’inaugurazione, coi live di Lucio Capece che presenta RX11-Space Drum Machine e Ra-Kunesh, sarà nel centralissimo Palazzo della Gran Guardia, opera seicentesca e centro espositivo per importanti mostre, il cuore del festival è il cortile del Museo Lapidario Maffeiano, il più antico museo del genere in Europa, che conserva epigrafi e materiali lapidei che vanno dall’epoca paleoveneta alla prima età cristiana, passando per greci, etruschi e romani. Una location del genere promette di non essere un semplice sfondo per le esibizioni di Alessandro Cortini (Nine Inch Nails), Karen Gwyer (con visual di Sara Bonaventura), Morkebla, Caterina Barbieri e Giovanni Brunetto, ma si pone come segno forte di una continuità di culture, forme di sapere e comunicazione/lettura della realtà. Non semplice giustapposizione fra antico e moderno, dunque, ma segno di un percorso che, senza soluzione di continuità, va dagli alfabeti incisi sulla pietra ai linguaggi di programmazione. Non meno significativa è la scelta degli ex magazzini generali di Interzona come sede dei live di Lory D e path_2015_interzonaBarokTheGreat, aperti e chiusi dai Dj set di Shinoby e Lucretio: architettonicamente un’importante testimonianza di archeologia industriale della prima metà del novecento, culturalmente la dimostrazione di come simili spazi possano ritrovare una funzione e produrre valore al di fuori di logiche meramente speculative. Ma come la proposta del festival non è unicamente musicale, comprendendo workshop su circuit bending, arte generativa e creazione di ritratti digitali, incontri con gli artisti e installazioni, così gli spazi che li ospiteranno saranno dei più vari, comprendendo la galleria d’arte Arena, il concept store Lino’s Type e l’antico accesso cittadino di Porta Vescovo, dove si concluderà la rassegna coi DJ set di Native e Daniele Raimondi. Il Path è l’occasione per (ri)scoprire spazi della città nella luce di una proposta culturale di primo piano, un’occasione doppiamente da non perdere.

Il festival si terrà a Verona dal 2 al 6 settembre 2015, qui trovate il programma completo con tutte le informazioni sugli artisti, gli appuntamenti e le location.

La capienza del Museo Lapidario Maffeiano è di soli 200 posti, si consiglia quindi l’acquisto dei biglietti in prevendita, effettuabile online presso questo sito.