Ovo + Nadja – The Life And Death Of A WASP (Vendetta/Adagio830, 2010)

Due gruppi, quattro movimenti, un concept album: non uno split ma una collaborazione fra il duo canadese e quello italiano, entrambi domiciliati nella terra di nessuno di Berlino. E all'insegna della neutralità è il risultato, nel senso che non appare prevalente né il drone-core dei Nadja né il metal vivisezionato degli Ovo, ma i vari elementi caratteristici, pur riconoscibili, si combinano a tal punto da far pensare che il progetto avrebbe meritato un nome proprio.
Si gioca prevalentemente su ritmi bassi e la convivenza giova ad entrambi: ad Ajdan Baker e Leah Buckareff la presenza di una batteria permanente e l'aggiunta della voce streghesca di Stefania impedisce derive troppo eteree, mentre gli Ovo, attraversati dal lirismo del suono Nadja sono portati su territori meno oscuri e più introspettivi rispetto alle atmosfere voodoo dei loro brani lenti. È sul primo lato (o nelle prime due tracce, se avete la versione CD) che si raggiunge la coesione migliore: lo shoegaze che vira al drone scandito dai battiti di Dorella in Movement 1: A Wasp Flying Around The Sugar Jar e le cadenze sognanti di Movement 2: Trapped In The Jar; su entrambe l'inconfondibile marchio vocale di Stefania. La seguente Movement 3: Put Some Sugar In My Cup, Please in è un noise doom di paternità incerta ma di ottima fattura che farà la felicità del nostro Radu, mentre la conclusiva Movement 4: Drowned In Coffee racconta di un finale che sa di "rompete le righe", con ciascun gruppo che riacquista la propria identità. L'inizio è dei Nadja, molto vicino anche all'Aidan Baker solista, coltri sonore e rumori ambientali, poi a metà irrompe la batteria più dinamica di tutto il disco e una voce da posseduta, e siamo pienamente in zona Ovo. Si chiude con gli strepiti che naufragano su uno sfondo di suoni che sanno di tempesta all'orizzonte. Bel disco: una doppia coppia che vale l'intero piatto.