Night Sins – New Grave (Avant!, 2012)

Una delle primissime musicassette che acquistai, attratto dalla copertina (che, rivista ora, fa orrore…provare per credere) e con la casualità credo tipica di chi si approccia alla musica a quattordici anni, fu Carved In Sand dei Mission. Nome di culto che, credo, non sia passato alla ribalta, se non per il fatto che un paio di membri militavano precedentemente nei Sister Of Mercy fino a metà anni ottanta. Un disco quello forse un po’ pacchiano ma importante per gli ascolti futuri, sarà stato quell’approccio da nemesi degli U2, giusto sul finire degli anni ’80. Ed eccoci qua: dalle ceneri di due band hardcore si sono formati un paio di anni fa a Philadelphia i Night Sins che ricordano e molto i Mission più gotici (citati tra l’altro nella press sheet). Come se, tutto quello che pensavi fosse finito e dimenticato nel cesso, prima o poi torna galla: un vortice dark gotico wave dove quel tipico suono basso rotondo/batteria – spesso se non sempre – elettronica creano scure melodie dal sapore innegabilmente pop. Da Playing Dead a Shoot Me Up o Eternal Giver si entra in magiche e allegre, si fa per dire, atmosfere da pessimismo cosmico dove, pugni in tasca, non si desidera fare altro che schivare la gente e tornarsene a a casa, quando fa sera e si alza la nebbia. Una volta abituati all’innegabile omogeneità/poca varietà di fondo del suono delle macchine e synth, si tratta comunque di un un’uscita davvero interessante: di genere fin che si vuole, ma oserei dire imperdibile sia per i fan attempati di certe sonorità, come per chi, oggi, apprezza sia Blank Dogs che la label Sacred Bones. Senza che si debba per forza scomodare ancora Ian Curtis. Escono in vinile, rigorosamente nero.