Nicola Ratti – Prontuario Per Giovani Foglie (Megaplomb, 2006)

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Con colpevole ritardo recensiamo questo CD di Nicola Ratti. L'impressione è buona ed è rimasta la stessa che avevo avuto qualche mese fa quando mi avevano fatto sentire il disco. L'ex chitarrista dei Pin Pin Sugar è riuscito a fare un bel disco in cui la chitarra acustica è accompagnata da piccoli arrangiamenti che pur essendo mimetizzati con molto mestiere arricchiscono molto le tracce. Innanzitutto "lasciate ogni speranza o voi che entrate", quindi non bollate con troppa fretta il tutto passandolo per cantautorato emo-indie Elliot Smith wannabe, tirate il freno a mano, come ricordavamo poco fa costui era in armi nei Pin Pin Sugar ed è il braccio armato dei Ronin. Sul gusto e sulla capacità credo che i lavori siano la migliore credenziale, ma qui si parla più che altro di cantautorato fine, sporcato da gingilli e da piccole chincaglierie che non fanno che sottolinearne l'eleganza delle trame chitarristiche. Più che Smith e Banhart mi è venuta in mente una Tara Jane O'Neil meno pop (ad ogni modo un cantautorato figlio di molto post-rock indipendente) ma soprattutto al disco solista di Jeff Mueller (June Of '44) giusto per inquadrarlo. Se dal vivo (forse più per il contesto non sempre appropriato) diventa difficile fruire del Prontuario Per Giovani Foglie, fra le mura domestiche l'effetto intimo delle canzoni rende molto bene. Per quanto rimanga convinto dell'enorme difficoltà di usare l'italiano in ambito cantautorale senza distanziarsi dalla musica italiana (seppur colta), Ratti ottiene un effetto che potrebbe condurre dalle parti di alcune cose di Giaccone eseguite in punta di piedi (il cantato non è certamente gucciniano come quello dell’ex Franti) fregandosene molto della forma canzone. Il "prontuario" in questione è scavato molto più su chi lo scrive che su chi lo dovrebbe ascoltare e come tale forse colpisce già nel segno visto che "comunque vada sarà un successo" (e se pensate che sia solo una battuta non lo è visto che solitamente l'esigenza espressiva diventa secondaria rispetto alla ricerca di un pubblico). Se fossimo in Kentucky avrei potuto scrivere che questo disco sarebbe stato perfetto per una giornata calda passata sotto al "porch" mentre il paesaggio viene pietrificato dalla calura estiva. Comunque "questa è Al (altro che Boston!) e non LA!", zona dove se stai sotto il "porch" che qui è il porticato al più ti godi i mosconi e le zanzare.