My Disco – 22/10/10 Polyester Records (Melbourne)

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Difficile penetrare nei meandri della musica indipendente locale, ma per fortuna chiaccherando veniamo a sapere dal bassista dei My Disco che la sua band suonerà di lì a poco uno showcase nella city a Polyester records, negozio di punta per la musica indierock in città; nonostante ci siano date pochissime speranze per trovare posti disponibili riusciamo a farcela: compriamo quindi il "pacchetto", compreso di due ingressi e una copia nuova di pacca del nuovo Little Joy, che uscirà proprio lo stesso giorno dello showcase.
Puntuali davanti al negozio alle sette entriamo quasi per ultimi e così riusciamo a piazzarci nelle prime file, cosa ottima perché i musicisti suonano all'ingresso dando le spalle alle vetrine e non essendoci di palco da dietro praticamente non si vede nulla di nulla; alla prima nota ci muniamo di tappi per le orecchie perché anche se in pieno centro qui non ci si fanno problemi, gli uffici ormai hanno già chiuso e quindi i volumi sono belli alti: per fortuna stando davanti evitiamo il rimbombo da saletta!mydiscolivepolyester2 I tre cominciano a suonare i brani nuovi e la loro rodata formazione è davvero uno spettacolo da vedere dal vivo: batteria perfetta, pulita, secca e potente, basso pulsante che traina tutti pezzi portando con sé le linee melodiche e chitarrona abrasiva, asciutta e tagliente; il cantanto che sfiora la monotonia in odore di "new wave" non stona con i brani che rispetto al passato diluiscono di molto le influenze Touch And Go degli inizi (la band non fa mistero della devozione a Steve Albini da cui si fa registrare regolarmente ogni uscita da anni), acquisendo un tono più "australiano": i brani sono come sempre molto ritmati (e non potrebbe essere altrimenti con una sezione ritmica così) ma c'è un andamento ipnotico su cui aleggia quell'indefinibile senso di malessere tanto caro a molta musica prodotta da queste parti. Molto divertente è notare l'interesse per la musica da parte dell'umanità varia che sosta oltre i vetri del negozio: c'è chi corre via dopo poco, chi non si ferma neppure e chi resta interessato assieme al manipolo che non è riuscito a finire tra i 50 nella lista della prevendita; la selezione di brani dal nuovo disco finisce dopo una mezz'ora di concerto, ma alla fine basta per farci davvero emozionare e per spiegarci perché ogni volta che cerchiamo di vedere questa band è sempre sold out con così tanto anticipo.