Moodring – Scared Of Ferret (Silber, 2009)

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Gruppo nato da una delle costole degli americani Rollerball (l'ennesimo; D'Annunzio, fosse vivo, creperebbe d'invidia) i Moodring schierano i veterani Moe Starr e Monte Trent Allen, con Jesse Stevens e Michael B. Hamilton a completare il quartetto. Li potremmo definire la metà oscura del gruppo di Portland e per una volta il confronto non deve suonare sminuente, ma teso a marcare la differenze, esaltando le peculiarità dei nostri. Sempre di jazz-rock si tratta, ma all'eleganza dei Rollerball qui si preferisce l'indagine di atmosfere più scure, attraverso basi ritmiche per lo più monotone su cui si innestano i fiati, il ripetitivo suono del Farfisa e un'elettronica sporca che suggerisce atmosfere sottilmente inquietanti, pronte a esplodere da un momento all'altro. Capita nel ruvido free jazz di Bulbul Tarang, in cui si ascolta una delle poche chitarre del disco, o nel caotico finale di Horse, introdotto da un tetro battito marziale. Eppure, nel suo rovistare negli angoli più bui, Scared Of Ferret sa scovare inattesi segni del mondo esterno nei sax klezmer che illuminano #9, nell'Africa riecheggiata in Shaker Tab e nei suoni mediorientali di Into The Doom, attimi di pausa, o forse solo miraggi di una pace impossibile. In mezzo a tutto questo, l'inconfondibile voce di Moe Starr, ora canto celestiale ora litania malata, che ci guida attraverso un disco forse minore, ma assolutamente affascinante.