Masked Intruder – M.I. (Fat Wreck, 2014)

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Grande conferma per i Masked Intruder, pop-punk band che dalle lande sperdute del Wisconsin approda al secondo disco (su Fat Wreck) e conferma quanto di buono aveva fatto vedere nel disco di esordio. Quattro punk rocker con passamontagna colorato e all-stars coordinate che macinano pezzi dalle melodie a presa rapida, un songwriting cristallino e un minutaggio perfetto (raramente sopra i tre minuti). La piacevole freschezza del disco d’esordio derivava dalla capacità di fondere nel tessuto pop-punk alcuni elementi power-pop quando non vere e proprie armonie vocali fifties che si rifanno al doo-wop. Gemme tutt’altro che grezze che si piazzano nel cervello e inducono a infiniti repeat, di fatto rifuggendo il classico e usurato suono melo-core di casa Fat Wreck. I Masked Intruder mettono insieme tredici pezzi esaltati da una produzione pulita e limpida che ne esalta le stupende trame armoniche. Se siete amanti delle sonorità punk più bubblegum (e non disdegnate qualche puntata anche tra i primi Weezer) troverete davvero ciò che andate cercando: meno garage di grandi comprimari del rock odierno (No Bunny ad esempio) i quattro del Wisconsin tirano fuori una sfilza di pezzi da radio che paghereste per ascoltare con il finestrino giù e il sole fra i capelli. Testi ironici a condire puntate nel puro doo-wop (Almost Like We’re Already In Love) e hit minori che troveranno spazio nel vostro cuore (The Most Beautiful Girl e You Are The One To Blame) per un piccola gemma senza alcuna pretesa (forse un pelo inferiore al primo disco) ma davvero godibile.