Luca Olivieri – La Quarta Dimensione (Autoprodotto, 2008)

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Buffo, prima nulla e poi due dischi con il taglio di una colonna sonora in pochissimo tempo, quindi dopo l’ottimo lavoro di Ramaglia ecco il disco di Luca Olivieri che, dalle note interne, scopro esser registrato ad Acqui. Il conterraneo degli Yo Yo Mundi a differenza di Ramaglia propone poca “musica classica” e più musica da film italiano anni Ottanta e quindi con alti e bassi, probabilmente è filmica senza volerlo essere, ma questo non lo saprò mai perché come avrete capito non leggo i fogli allegati ai dischi perché sostanzialmente sono inutili (a meno che non si parli di gente che intona i termosifoni o si collega i microfoni a contatto i lobi delle orecchie per fare qualcosa che abbia un senso).
Il riferimento agli anni Ottanta e primi Novanta sta è dovuto soprattutto ai suoni e ad alcune parti dell’arrangiamento del disco che hanno un retrogusto alla Stadio meets l'arrangiatore dello stesso periodo di Liberi Liberi (Vasco Rossi… sì proprio lui, quello che ha sdoganato più eroina di quanto abbia fatto Timothy Leary con l'LSD), il fatto è che non è per nulla una critica, semplicemente una costatazione sui suoni e sulla patinatura del disco. Alla luce dei fatti i pezzi hanno ben poco a che spartire con quel che ho menzionato, ma hanno molti più riferimenti "rurali": folk in senso proprio del termine, qualche patinatura jazzeuse laccata fra Dino Saluzzi, alcune cose vecchie di Coscia, riferimenti alla musica popolare per non dire etnica. La fisarmonica nel più dei pezzi viene scelta come locomotore per un treno che si muove su batterie elettroniche, percussioni e tappeti soft, per decorare questo convoglio moderno dalla carrozzeria vintage compaiono basso elettrico, violoncello, glockenspiel e tutti arrangiati benino. Se proprio bisognasse menzionare altri riferimenti per inquadrare la musica di Olivieri direi che potrebbe essere Bacharach diminuito di varie sezioni di archi, minimamente digitalizzato e pasticciato della roba più commerciabile (o commerciale?) dell'ECM. Nonostante la risoluzione sia ottima non impazzisco tutte le tracce, nulla di male in questo il disco è ben fatto ma non mi convince fino in fondo nonostante la cura fino ai minimi particolari anche quando snocciola suoni che ricordano vagamente roba più Settanta stile Tangerine Dream.