Low – C’mon (Sub Pop, 2011)

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E tornano finalmente anche i Mormoni con l'atteso C'mon (col titolo più corto della loro storia), i pochi a resistere al tempo e alle mode, i pochi a rimanere gruppo di culto pur rastrellando adepti vecchi e nuovi disco dopo disco. Colpevolmente ammetto di avere saltato di palo in frasca, o per lo meno di aver dato un ascolto molto superficiale al precedente Drum And Guns (visto dai più come una mezza delusione nella catena di capolavori che ci ha regalato il gruppo). Al contempo però non ho mai mollato, col cappello in mano, i lavori del gruppo di Duluth, dal citatissimo Things We Lost in the Fire fino ad arrivare a ritroso alle origini. Se ho sempre considerato i newyorkesi Ida come la versione minore e "pop" dei Low, ecco che ora, gli stessi Low, con Try Sleep, Especially Me, You See Everything e, forse il pezzo più solare mai scritto dalla band, Something's Turning Over affrontano, a modo loro, il pop e il folk. Senza rinunciare al proverbiale talento di scrittura e limando quella tipica lentezza e spiritualità che, già dal nome, li ha resi dei maestri incontrastati. Con I'm Nothing But Heart, uno dei picchi del disco, le melodie talvolta diventano aspre, se non distorte (qualcosa si vede è stato mutuato da Great Destroyer), salvo poi elevarsi con una cadenza a cui è davvero difficile non soccombere. Ascoltare i Low per certi versi è sempre stato come entrare in chiesa da non credenti, e la band non ha rivali nel calare un alone spirituale in musica. Non stupisce, quindi, che la coppia Alan Sparhawk e Mimi Parker abbia registrato C'mon ritornando, dopo il sottovalutato Trust, al Sacred Heart Studio, una chiesa cattolica sconsacrata nella nativa Duluth, Minnesota. Certo, dopo i dovuti elogi per un grande ritorno e per un album che sicuramente e meritatamente sarà ricordato fra i più belli di questo 2011, C'mon non è l'uscita che consiglierei più caldamente nell'ormai lunga discografia del gruppo, bensì una decisa conferma, tra le più accessibili, arrivata dopo qualche esperimento che se pur valido risultava un pelo opaco e non del tutto convincente.