Lava Lava Love – A Bunch Of Love Songs And Zombies (The Prisoner, 2011)

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Beh. Ecco qui. Per la serie paghi due e prendi tre, da Verona arriva un quintetto di musicisti che, sotto un nuovo nome, non è per niente nuovo al circuito indie pop. Pare che, neanche due anni fa, Vittorio Pozzato, tastiera/chitarra/voce dei Fake P e dei tanto celebrati – da me compresa – Canadians, si sia ritirato in studio con alcuni amici e ne sia uscito con qualcosa di valido. Così tanto da realizzare velocemente un EP e iniziare, ormai da quasi un anno, a portare in giro il suddetto materiale creato.
Con i primi consensi di pubblico e critica, i nostri (tra cui il batterista dei Fake P e l'ex bassista dei Canadians… insomma, come la sit-com vintage, All In The Family) danno alle stampe l'album d'esordio costruito da tracce inneggianti all'amore in tutte le sue sfaccettature. Specialmente quelle più sgradevoli e struggenti visto che, per esempio, An Invitation regge un'ipotesi di suicidio e Your Lite parla di amore non corrisposto. Sì, negli ultimi tempi il numero di gente che suona cose simili è così in ascesa che neanche lo spread tra Btp e Bund, ma quest'album non è niente male, soprattutto pensando ai suoi membri che, pur non accennando a nulla di straordinariamente innovativo rispetto ai rispettivi main projects (ma si potrà considerare Lava Lava Love un side project?)- Dry Tongue Lies, Sparkling Wine -, la sanno lunga su come comporre un pezzo che sa conquistare gli adepti del light shoegaze – Nothing Special o la bellissima Tomorrow Will Be The Worst Day Of My Life -. E non solo loro.